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[Espresso]
[Al M Rev.do Signore
Sign. don Carlo Sterpi Casa Divina Provvidenza
Via Emilia - Tortona (Linea Genova - Milano)]
[Roma] 25 Giugno 1928
+ Anime e Anime !
Caro don Sterpi,
La grazia e pace di n. Signore siano sempre con noi!
Scusatemi, che non vi ho ancora scritto, come ho pure desiderato,
e vi telegrafai che avrei fatto.
Ricevo la v/ lettera inviatami da don Pagella con le accluse.
Jeri mi giunse ad Ognissanti un espresso, che mi mandarono qui
da quel Carlo mezzo scemo, ed egli lo perdette per via. Non dovevano valersi di un Carlo,
e il torto è di don Risi e non di Carlo.
Supponendo che fosse un v/ espresso (mi disse il Carlo che veniva da Tortona,
ma don Risi né altri ci badarono (more solito), - io vi telegrafai di ripetermi
di rinnovarmi il contenuto.
Ora, invece, comincio a dubitare che fosse un espresso del l’arciprete don Angeloni
di Castrovillari, poiché‚ mi promise per telegramma «un segue lettera», dal 23,
e non m’é giunto finora, nulla.
Scriverò anche a lui.
II A Cassano ho mandato don Gemelli e quel De Felice che voi conoscete, -
perché‚
ho investito della cosa le due ambasciate, (Vaticana
e Quirinale)
e oggi dovrò essere chiamato o domattina.
III Voi scrivetemi qui, a questo indirizzo.
IV Il Vescovo di Cassano mi scriveva il 21 corr. «Jeri il Procuratore del Re,
con tutti i sospetti e quelli che continuano a chiamare indizi, mi confermò
che finora elementi positivi contro p. Gil non ce ne sono)
Il Vescovo si è esibito come testimone, e si diporta veramente bene.
V
In questo momento giunge don Adaglio che
il quale è andato a constatare,
all’ufficio distribuzione espressi, da che parte veniva l’espresso di jeri, smarrito.
Veniva da Tortona; pare che fosse scritto come a stampatello qualcuno dice
che c’era come una specie di stemma.
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Che fosse un espresso del Vescovo? Se non era vostro, - andate un po’ a vedere
se fosse mai lui che mi avesse scritto; e, in caso, avvertitelo subito dell’incidente occorso,
perché‚
sappia regolarsi secondo quanto mi può avere scritto; e, in
caso se crede,
voglia ripetere - Egli mi telegrafò augurî, cui risposi per telegrafo.
VI Scriverò a don Cremaschi.
VII Al professore che è al Dante vogliate significare che non ci è possibile
tenerlo anche durante le vacanze; anche la camera la abbiamo bisogno:
veda di mettersi al Convitto ecclesiastico o presso qualche parroco in pensione.
Già doveva essersi ritirato, - poi ha voluto dare L. 250 a don Di Pietro,
ma gli si restituisca in proporzione dei giorni; io, per altro,
non avevo fatto nessuna diminuzione ; parlatene e sentite bene don Di Pietro
e anche don Santino.
È
Ho saputo da don Santino che «è un carattere che
desidero non stia
nelle nostre Case.»
Se Mg.r Vescovo ve ne parlasse, gli riferirete queste mie parole;
a Lui non ne ho parlato prima perché non ne ebbi tempo direte al Vescovo
che vada adagio a dargli l’abito, perché al menomo urto, lo deporrà.
VIII Per ora non mi muovo da Roma.
Stanno
mettendo facendo
indagini alla Colonia e dintorni e interrogatori di ragazzi
e persone anche nella parrocchia di S. Giovanni. Vogliono farne l’autore
di tutti quegli immondi delitti di qui. Potranno voltare sossopra tutta Roma, -
troveranno un esagerato in fatto di religione, ma nulla che sia contro i buoni costumi,
anzi un fanatico della moralità.
A giorni sarò sentito anch’io, credo.
IX Ho chiamato qui d’urgenza don Bruno che era alla Colonia in quel tempo; -
partirà domani, - sarò qui venerdì o sabato.
X Pare che abbiano imposto ai giornali di spegnere o di tacere -
dopo che li hanno lasciati dilagare lo scandalo!
Voi continuate a pregare, e state tranquillo: la Madonna ci assisterà!
Vedete se trovate altre lettere; mandare per raccomandata e all’indirizzo
di don Perciballi.
In questi giorni non ho potuto lavorare, ma ora riprenderò a rispondere.
Penso che torneranno a interrogare anche a Tortona
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Saluto, conforto e benedico voi, don Perduca e tutti
Disponete bene per le ordinazioni.
Raccomadatemi a n. Signore e alla Madonna sempre!
Vostro aff.mo in Gesù Cristo
Sac. Orione d. D. Provv.
La cartolina di don Gil mi ha commosso sono alle lagrime.
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