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          [Roma,] 27 Giugno 1928

 +         Anime e Anime !


 Caro don Sterpi,


 La grazia e pace di n. Signore Gesù Cristo siano sempre con noi!

 I/ Ho ricevuto la lettera, con delle accluse, che avete dato a don Sparpaglione,

e oggi il vostro espresso del 26, con entro altre lettere.

 II Potreste, d’ora innanzi, spedirmi la vostra corrispondenza qui a via Sette Sale, 22

 III Sono contento delle buone notizie sia degli Esercizî che dei probandi

 IV Se don Berri verrà, volentieri gli darò ospitalità qui.

 IV Ho risposto a quella dolorosa lettera del can.co Capra.

 V Per l’ordinazione non vengo; mi pare più necessario restare qui,

tanto più che giungerà, spero, venerdì don Bruno; desidero vederlo;

forse chiamerò qui anche Castegnaro, se egli era a Montemario contemporaneamente

a quel poveretto, che si vuol colpire.

 E forse chiamerò altri

 Alla Colonia non andarono più, ma ebbero ispezione da parte

di quelli della maternità e infanzia, - era tutto ben pulito, anche i ragazzi Deo gratias.

 VI Se i due chierici Polacchi o altri, che vengono per ricevere gli ordini -

qualunque ordine sia o anche solo la tonsura - non avessero fatto i voti,

almeno ad annum e il giuramento di permanenza - voi li chiamerete, e glie lo li farete fare.

Se alcuno trovasse difficoltà, non sia ordinato affatto

 VII Bisogna affrettare il foglio della Guardia

 VIII Che ostacolo fa la Società dei Monumenti? chi fa tutto è il prof. Sala

e il famoso Colonnello Arzani.

 IX. Dalla Calabria non ho altre notizie né dal Vescovo né dall’arciprete Angeloni

né dai due mandati giù, che, del resto giunsero là solo jeri mattina.

 X Qui poi tutto silenzio; continuano a fare indagini, a chiedere ad es.

se deponeva l’abito, se lo vedevano vestito all’inglese! Siccome più faranno indagini

e più comprenderanno di aver presa una grande cantonata, -

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così non rispondono all’ambasciata, sempre forse sperando di trovare qualche cosa

da non fare la più indegna figura. Appena saprò qualche cosa ve la comunicherò.

 XI L’ing.r Chiappetta non è ancora tornato. Chi lo sostituisce qui

ha risposto stamattina a don Adaglio di avere mandato i disegni al Guidoni

(quello di Milano) che dovrebbe dirigere i lavori. Bisogna che vi rivolgiate subito a lui,

sia per sapere come riempire le fondamenta pref se col calcestruzzo o come,

sia per il battuto di cemento e ghiaja sul piano del sotterraneo. E mi pare

che quello di Milano neanche vi abbia risposto.

 XII Quanto ad Allegri, voi lo interrogate, che intenzioni ha: - se vedete

che egli non studia per la Congregazione, - vada pure a casa; - se è probando, resti,

e non vada. È poi anche ritenuto, mi pare. Se va, è chiaro che la porta si chiude dietro a lui

È una figura un po’ equivoca. Esaminatelo bene.

 XIII Pensate pure per gli Esercizî Sp.li nostri, - più presto si fanno, meglio è

 XIV Come vanno i malati? Avete mandato in famiglia quelli che minacciavano tisi?

 XV Non conosco il novizio che a Bra è moribondo. Datemi notizie di lui.

Prego. Scrivo a Bra.

 XVI Vi prego di fare chiudere la cucina del Dante: una cucina sola

 XVII Sparpaglione ha chiesto a voi di venire a Roma. A me no; - e, finora,

i due non si sono ancora presentati. Disciplina religiosa, dopo 5 anni di Villa Moffa!

Bisognerà che provveda, se no, chissà dove andremo a finire.

 XVIII Scriverò o telegraferò a Mg.r Vescovo per S. Pietro: voi andate subito

a fare gli augurî.

 XIX Telefonate a Piccinini che paghi il viaggio a Giuseppe Paolucci, -

non viaggi con la tessera, = perché possa venire in famiglia, onde possa (come egli

mi scrive) trovarsi un impiego a Roma. Gli dicono che qui troverà anche me.

 XX Desidero che siano licenziati, dando loro un mese di paga (se basta)

e per un mese vengano a mangiare alla Casa della Div. Provvidenza, - i servi del Dante, -

tutti. Intendo sostituirli con personale nostro. Vedete un po’ per il portinaio del Dante,

se convenga tenerlo o no: se si può, meglio fare libro nuovo: parlatene con don Perduca.

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 Saluto conforto e benedico voi e tutti in Gesù Cristo e nella SS. Vergine -

 Vostro aff.mo


           Sac. Orione  d. D. Pr.


 E da Mestre non si sono fatti più vivi? Io non ricevetti nulla.

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