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          [Tortona,] 11 Sett.bre [192]2

 +         Anime e Anime !


 M. rev.da Superiora,


 Nelle due ultime volte che fui a Sanremo, e anche quando,

ultimamente, ci fu il don Sterpi si è constatato con non qualche sorpresa, -

non piacevole per noi poveri figli, che viviamo di carità e di provvidenza, -

che la tavola dei Superiori del Convitto di Sanremo e il trattamento che si fa

non è più da poveri figli della Divina Provvidenza.

 Dopo quasi 25 anni di vita, è con dolore che devo fare questo richiamo,

e mi spiace di doverlo fare a codesta Casa.

 Rev.da Superiora, io come il don Sterpi che mi sostituisce,

abbiamo la più grande fiducia in lei, - né vorrei che questa mia Le recasse fosse per recare

il menomo turbamento o dispiacere.

 Ma lei è autorizzata a valersi di queste linee per chi non si mostrasse

mai soddisfatto dei cibi o richiedesse vitto non conforme allo spirito di povertà

e di mortificazione che deve professarsi nelle Case della Divina Provvidenza.

 La benedico da umile sacerdote di Gesù Cristo insieme con le sue suore,

e La ringrazio di quanto fa per codesto caro convitto.

 In n. Signore e nella Madonna SS. dev.mo servo


           Sac. Orione  d. D. Pr.

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