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 Desidero che questa mia lettera sia letta a tutti i sacerdoti della Casa

riuniti davanti al SS. Sacramento, dopo che avrete fatta la meditazione.

 Io desidero poi che tutti dipendano dal Superiore, e che non si esca di Casa

senza vera necessità e senza avere il permesso dal Superiore della Casa

e che questi sappia dove si va, e quando si torna.

 Tutto deve essere così regolato nel Signore, e secondo la disciplina di una vera

e fervente vita di Congregazione.

 Noi faremo del bene solo se saremo di vera pietà e veramente santi

da edificare e santificare il prossimo.

 Quod sanctum non est, nihil est.

 So che siete costì già tutti: mi raccomando di non stare in ozio: pregate,

studiate lavorate!

 Dopo i fatti dell’anno scorso, ho deciso davanti a Dio,

di non mandare più neanche un chierico in codesta Casa, se non sarò più che sicuro

che vi è integrata la pratica e la vita della Congregazione sotto ogni riguardo.

 Scrivo a voi o miei fratelli sacerdoti, questa grave lettera perché

non essendo stati tutti alle riunioni dopo gli Esercizî di Bra,

conosciate bene nel Signore il mio sentimento e la vostra parte di responsabilità

e conosciate pure quale dolore grande si ripercuota tuttora nella mia anima

per quanto voi sapete.

 La presente lettera dopo averla letta desidero che

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