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 +          [23 Dicembre 1897]


 Mio carissimo figlio in G. C. [Don Goggi]


 Benché sarei stato più contento se tu m’avessi detto: - io la vedo così e così,

pure sono anche contento di quanto m’hai scritto benché mi trovi

un po’ part imbrogliato negli imbrogli.

 Direi dunque che si potrebbe fare così: - Se qualcuno volesse imporsi,

ed e cerca pretesti per andare a casa, e si vede che vuol andrà, lascia che vada,

e gli altri restino: guai a noi, se ci lasciamo imporre!

Si Così si conoscerà sempre meglio con chi abbiamo da fare

e sarà il tempo di fare ma recidere chi non sta alle disposizioni della casa.

 Se vedi che c’è malumore per quelli che voglio in generale la volontà di venire

è accentuata e, direi quasi, pretendente: - fermatevi.

 Se invece c’è indifferenza e piena sommissione alle disposizioni,

venite e andate pure tutti a casa a far Natale purché tu non preveda

certo che grave male morale non dico di vocazione, ma semplicemente morale.

 Tieni conto chi più calca e di chi dietro soffia e desidera di più, o vuole

di chi soffia di più o più pretende.

 E Sasso Luigi come andrebbe a casa?

Non so Scrivi al Vescovo una lettera a nome di tutti. voi

 Spedisco danaro. in capo che venni

 Se vi fermate, avverti, anche per telegramma, che allora verrà su Sterpi

io non potrò venire perché ho la da predicare il giorno di Santo Stefano.

 Ti mando foglio, dato credessi non venire per toglierti ogni cruccio.

 Però, anche dopo aver date queste disposizioni, mi rimetto pienamente a te; fa tu:

tutto ciò che fai sarà è ben fatto, e approvo nettamente e definitivamente

e con qu tutto il cuore grande

¨