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 + G. P. A. M.

           [10 Giugno 1902]


 Carissimo amicissimo in Domino,


 Breviter, sed affectuosissime. Suo nipote sta benone, ed è anche ottimo

sotto tutti i rapporti: pietà, condotta e diligenza nei doveri di scuola.

 Migliore credo non potrebbe essere, - se avessi qui S. Luigi

mi sentirei di metterglielo a giocare insieme, né S. Luigi avrebbe a scapitarne,

ma si troverebbero assai bene insieme.

 Mi ha detto che vuol farsi chierico, direi anzi che mostra desiderio di essere vestito.

 Non desidera dare esami governativi, però potrebbe darli: quanto a sapere,

sa il fatto suo, benché sia un po’ timido, e davanti ad una Commissione d’esame

facilmente per la sua timidità potrebbe parere sappia meno di quello che realmente sa.

 Quanto a metterlo a Sanremo, come ella saprà, là abbiamo due Case.

Una è il Convitto vescovile, ma questo non è amministrato da me,

e bisogna pagare almeno L. 25 al mese più le spese.

 L’altra è la Casa di noviziato. Io sono dispostissimo ad accettare suo nipote

in noviziato, ma allora resta dei nostri. È contenta lei che resti della Divina Provvidenza?

 Se non può venire lo zio venga almeno il nipote. Là a Sanremo

sono già andati pochi giorni fa quattro, i più grandi amici di Martinotti,

quel chierico Contardi compreso, si capisce. E suo nipote ha pianto vedendoli partire,

e so che mostrò desiderio anche lui di andarvi.

 Attendo una sua in Domino favorevolissima risposta. Adesso veniamo agli auguri.

Omnia bona, omnia fausta, omnia santa: ecco quel che le prego di gradissimo cuore.

 E noi qui pregheremo S. Antonio, di cui abbiamo una magnifica statua

pregheremo che le faccia tante grazie e che tante benedizioni vengano su di lei

e sull’ospedaletto e su tutta la sua popolazione - Amen - Amen!

 Tanti saluti alla sorella

 Suo aff.mo


            Don Orione

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