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 +         Anime e Anime

          Tortona, il dì 8 febbr. 1921


 Caro don Tricerri,


 Don Risi mi comunica che, avendo proposto il vostro nome a sua Eminenza rev.ma

il Cardinal Cagliero e al p. abate di Grottaferrata, - siete stato accetto quale parroco

di Grottaferrata stessa.

 Vi prego quindi di tenervi pronto, perché l’andata sarà subito, appena il p. Abate

avrà scritto a don Risi che nulla osta; ma, a voce, ha già detto di sì.

 Voi chiamate don Iatì e l’assistente e consegnate loro metteteli al corrente

di tutto quello che riguarda la direzione e l’amministrazione della Colonia stessa, -

avvertendoli di questo vostro prossimissimo trasloco. Così li avvertirete che

Sovraintendente per la Colonia, sia per la Direzione che per l’amministrazione,

incarico oggi stesso il don Giuseppe Adaglio, con la lettera che qui vi unisco

e che gli vorrete subito portare voi stesso una lettera che indirizzo direttamente a lui,

ma voi gli farete una regolare consegna della Colonia, mettendolo pure al corrente

della situazione morale e materiale della Colonia stessa

e dandogli tutte quelle informazioni che possono essere necessarie o utili

per il bene della Colonia stessa e del personale addetto.

 Sarebbe bene che don Adaglio potesse poi al più presto venire su con voi

alla Colonia o anche subito, o ma, almeno, sempre prima della vostra partenza,

e così de visu vedere meglio ogni cosa, e intenderci con don Iatì e con l’assistente

su quanto può fare bisogno. Egli poi verrà su alla Colonia qualche giorno alla settimana,

e poi quando crederà meglio, anche dormendovi. E ciò finché non sarà

diversamente provvisto.

 A lui sia don Iatì come l’assistente, fra Igino, le suore e Quintiliani

daranno ragione di tutto, avendolo come in vece mia.

 Questa lettera la vorrete leggere subito a don Iatì e all’assistente e poi,

la parte che riguarda don Adaglio, la leggerete a tutti i sopraddetti riuniti in chiesa

prima della vostra partenza, unendovi una buona e paterna esortazione a fare tutti,

per l’amore di Dio e delle anime il loro dovere sia verso don Iatì

che verso don Adaglio. Io poi scriverò anche loro.

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 Ed ora, caro don Tricerri, fatevi il segno della croce e disponetevi, col divino ajuto,

ad abbracciare quest’altra croce del ministero parrocchiale che la Divina Provvidenza vi dà.

Non siete voi che avete cercato quel posto, è il Signore che vi manda, ed egli vi ajuterà

e sarà con voi.

 Voi farete tutto quel poco che potrete, e il Signore farà il resto, e la SS. Vergine,

che è la nostra madre, vi assisterà e conforterà.

 Nelle difficoltà non bisogna avvilirsi, ma confidare nella Madonna

e nella Divina Provvidenza.

 Pregherò per voi e saremo in diversi che pregheranno ogni giorno per voi.

 Ci sarà da essere molto pieni di carità con tutti,

e con quei venerandi monaci Basiliani, con i quali desidero

abbiate i migliori rapporti di fraternità.

 Intendetevi con don Risi circa la roba necessaria per l’abitazione vostra,

di un altro sacerdote che verrà con voi ad ajutarvi e di Pietro, che vi farà da sacrestano

e da cuoco.

 Urge fare tutto bene e presto.

 Non so ancora se don Iatì sia giunto, né come abbia fatto il viaggio,

né come ora stia di salute.

 Fatemelo sapere, e salutatemelo molto, confortandolo.

 E così confortate vostra sorella, che voi potrete rivedere di frequente alla Colonia,

e poi, quando vi sarà la chiesa e la Casa nuova potrà venire là con voi.

 Avanti in Domino!

 Vostro


           Don Orione  d. D. P.


 Poscritto = Dite a don Iatì che ricevo ora la sua cartolina da Sant’Anna,

e che sono lieto del suo buon viaggio -

 P. S.  A don Adaglio scrivo da parte; ma voi andate da lui e leggetegli la presente,

nella parte che lo riguarda.

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