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[l’azzurro è carattere di stampa]
Al Distinto Signore
Sig.r Tommaso Canepa
Casa Propria a Salita Angeli, 69 - Genova
Anime e Anime !
Tortona, il 15 Agosto 1927
Casa della Divina Provvidenza
Molto reverendo Signore,
La pace di nostro Signore Gesù Cristo sia sempre con noi!
Avrei desiderato venire da vostra signoria in persona, ma, poiché non m’è possibile,
fidato nella sua bontà, la prego di ascoltarmi benevolmente anche di lontano.
E Le rimarrò grato tutta la vita di quanto la S. V. potrà coadiuvarmi
nell’opera di propaganda e ricerca di sante vocazioni. Poiché di questo appunto
vengo in cerca in Nomine Domine: vengo cioè a far la questua
specialmente di giovanetti poveri, che mostrino desiderio di farsi sacerdoti
e siano disposti, col consenso delle famiglie, a far parte di questa umile Congregazione
dei figli della Divina Provvidenza, la quale, perché benedetta dai Vescovi
e dal Vicario di Gesù Cristo, poté estendere anche fuori d’Italia le sue tende; a Rodi,
in Palestina, in Polonia, in Brasile e Argentina.
Essa è pronta ad accettare fanciulli poveri, purché diano buone speranze
per la chiesa. E li educherà, con l’aiuto di Dio, a solida ed ignita pietà eucaristica,
a fervido spirito di carità e di apostolato, assistendoli con cura particolare negli studi.
«La messe è molta, ma gli operai sono pochi».
Diamo operai e buoni operai ai vasti campi delle fede e della carità.
L’occhio esperto della S. V. avrà, certo, ravvisato in qualche fanciullo
un raggio di celeste vocazione: sono i piccoli Samueli che la Provvidenza Divina
va ognora suscitando a servigio della chiesa e a dilatazione del regno di Dio nel mondo.
Io non vengo a mietere: - lascio che mietano i Vescovi per i loro Seminari; -
io, poi, come quando, ragazzo, andavo a spigolare con la mia povera madre
lungo i solchi solatî, vengo in Domino a raccogliere quelle spighe lasciate indietro,
quelle umili spighe che potrebbero andare sperdute. E, con la divina grazia,
cerco trarre anche da esse alimento e pane di vita per le anime, aiuto per i parroci,
conforto per i Vescovi, per la chiesa.
«Molti sono i chiamati al servizio dell’altare», scriveva quel gran servo di Dio
che fu don Rua, mio indimenticabile confessore e guida; ma, sventuratamente,
molti si perdono, perché non sempre possono essere aiutati e tolti; da tempo dai pericoli.
Se dunque la signoria vostra avesse scorto nei buoni fanciulli
che frequentano la chiesa un qualche giovanetto povero, forse un po’ dimenticato,
ma col candore dell’innocenza e i segni della vocazione al servizio di Dio,
permetta che, umilmente, io La preghi di indicarmelo o di volermelo indirizzare.
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Quest’anno, Deo adiuvante, spero di poterne accettare almeno cento in più
di questi cari fanciulli, per trarne delle pietre vive pel Santuario,
e incastonare il tabernacolo di queste perle di Dio.
La santa Madonna ci aiuterà! E i sacerdoti della Piccola Opera
della Divina Provvidenza faranno qualunque sacrificio: ogni possibile facilitazione
si userà sulla retta mensile: apriremo anche corsi preparatori per quegli aspiranti,
i quali non fossero sufficientemente maturi per il ginnasio,
sia pur dopo aver fatta la IV elementare.
Le vocazioni al sacerdozio di poveri fanciulli sono, dopo l’amore al Papa
e alla chiesa, il più caro ideale, il più sacro amore della mia vita.
Misericordiosamente condotto dalla Divina Provvidenza,
per essi è cominciata la Piccola Opera, per essi ho aperto, anni fa, la prima umile Casa
di San Bernardino in Tortona: per quelli, cioè, che il Vescovo non aveva potuto accettare
in Seminario. E Iddio ha dato incremento: quanti buoni sacerdoti si sono formati!
Per le vocazioni dei fanciulli poveri ho camminato tanto: ho salito tante scale:
ho battuto a tante porte! Iddio, che mi portava avanti come uno straccio, Iddio solo lo sa.
Per essi ho sofferto la fame, la sete, le umiliazioni più dolorose:
erano i biscottini di Dio; e solo per la Divina Provvidenza non ho fatto mai fallimento.
Per essi mi sono coperto di ingenti debiti: ho sudato, ho scongiurato gli uomini e Dio:
per essi, per i fanciulli poveri di santa vocazione, io vivo, pronto ad incontrare altri debiti,
sicuro che la Divina Provvidenza me li pagherà. E avrò a grande grazia se Gesù vorrà
concedermi di andare per essi mendicando il pane fino all’ultimo della mia vita.
Pel carattere, poi, che è proprio di questa nascente Congregazione,
vado in questua anche di vocazioni tardive, di vocazioni, voglio dire, di adulti,
sia pel Sacerdozio che per fratelli laici o coadiutori, dei quali abbiamo grande bisogno,
tanto in Italia che all’Estero, nelle missioni.
E ricevo anche uomini fatti, purché liberi: contadini, artigiani, anche fossero vedovi,
purché di buona salute e di buona volontà. Tutti quelli che si sentono chiamati e siano
validi a darmi una mano e ad esercitare in qualche modo l’apostolato della carità
nei Collegi, nelle Colonie agricole, nelle Scuole professionali: tipografie,
officine meccaniche, falegnamerie, laboratori d’arti e mestieri, - come pure negli Ospizî,
Case di ricovero, che la mano della Provvidenza va aprendo a salvezza della gioventù,
a conforto degli umili: - tutti possono trovare da noi la loro nicchia,
trovar loro posto di lavoro, perché in queste Istituzioni di carità multae sunt mansiones.
Ciò che importa è che ci sia salute e buona volontà; poi essi restano con noi,
come in casa loro, da sani e da ammalati, per tutta la vita.
Anche per i disingannati del mondo, che intendono darsi a Dio
in una vita di raccoglimento e di oblìo, abbiamo gli eremiti.
I nostri eremiti della Divina Provvidenza vivono nella pace della solitudine, pregando e lavorando. Si ammettono aspiranti anche di giovane età.
E poi? E poi non ho ancora finito, perché ho anche le suore.
La Divina Provvidenza va giocando. Da qualche anno essa mi venne sviluppando
tra mani una nuova Congregazione di suore, che furono dette le Missionarie della carità.
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E già si sono sparse nel Piemonte, in Lombardia, nel Veneto, nell’Emilia, nelle Marche,
a Roma, ed in Calabria. Ora poi si preparono per le missioni.
Quante siano, non lo so. So che, in genere, le suore sono un po' come le formiche:
si danno attorno come le formiche, crescono, si moltiplicano come le formiche.
Devo dire però che, al bisogno, sono sempre poche, perché me ne richiedono
da tutte le parti.
Ond’è che se la signoria vostra molto rev.da avesse buone vocazioni per suore,
Le sarei assai tenuto se volesse indirizzarmene.
Non cerco dote, non pongo limite di età, - solo cerco se hanno buono spirito,
buona salute, buona volontà di amare e servire Gesù, di lavorare in umile obbedienza,
di sacrificarsi nella carità di Cristo per fare del bene ai poverelli.
Perché le mie suore non sono per i ricchi, sono per i poveri, - anzi per i più poveri
ed abbandonati. Et Deo gratias!
Veda un po’, caro Signore e fratello mio nel Signore, quanti pensieri le viene a dare,
quante persone le viene a chiedere questo fra cercatore della Divina Provvidenza.
Quel tal fra Galdino del Manzoni si accontentava di andare alla cerca delle noci:
io, invece, (sarà colpa dei tempi che progrediscono) se nostra signoria non starà bene
in guardia, finirò di cercare di portar via anche lei ... E che sa mai? ...
Chissà che un giorno ... Dio volesse! ...
Per ora però mi accontento di chiederle umilmente di mandarmi delle vocazioni, buone vocazioni, molte vocazioni!
Non cerco soldi, cerco anime! Cerco con l’aiuto di Dio e di vostra signoria,
di far opera suscitatrice di buoni religiosi, di santi sacerdoti, di apostoli!
Chi non mi vorrà aiutare? Chiedo questa inestimabile carità
per l’amore di Dio benedetto!
Mi affido a nostro Signore e alla intelligente bontà e zelo di vostra signoria.
Di quanto farà, La benedica Iddio di una benedizione grande, com’è grande
l’opera buona che ella ora compie, come è grande il cuore di Dio!
Pregherò sempre per lei, e le sarò grato specialmente all’altare. Mi permetta
di abbracciarla fraternamente in osculo Christi, e mi abbia con ogni ossequio,
per suo umile ed obbl.mo servitore e fratello in Gesù Cristo e nella santa Madonna,
Sac. Luigi Orione
della Divina Provvidenza
P. S. - Sarò riconoscente a vostra signoria se, avendo proposte o domande
che ella ritenesse meritevoli d’esser prese in considerazione, vorrà scrivermene
direttamente quanto prima. Può essere che passi anche da vostra signoria
un mio incaricato ma non posso assicurare; poi, dato il tempo che dovrà impiegare,
non vorrei che qualche vocazione si perdesse.
Indirizzo:
Don Orione - Casa della Divina Provvidenza - Tortona
(Provincia Alessandria).
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