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[Al Distinto Signore
Sig.r Sergio Gentili in
San Severino Marche (prov. Macerata)]
[Venezia,] il 11 Marzo [192]5
+ Anime e Anime!
Caro sig.r Gentili e amico in Gesù Cristo,
Lei vorrà scusarmi il ritardo a risponderle, poiché in questi giorni fui assente,
e sono giunto qua solo jeri dopo pranzo.
Spero essere a Roma il 16 o il 17 corr. m., e confido di poter conferire
con sua Eminenza rev.ma sul noto affare che tanto le sta a cuore.
Ella, intanto, si raccomandi a San Giuseppe; io pure sto pregando per lei
con l’affetto come di un fratello.
Senta bene ciò che le dico: tutto quello che mi sarà possibile presso Dio
e presso gli uomini lo farò, con l’aiuto che spero dal Signore.
Per ora non le dico di venire a Roma per quei giorni che ci sarò io,
perché prima voglio sentire sua Eminenza, per non farle fare un viaggio inutile,
tanto più che non potrò fermarmi a Roma che due soli giorni, questa volta;
il 18 marzo e il 19 dovrò già trovarmi a Genova.
Poi tornerò ancora presto a Roma e, occorrendo,
andrò anche dalla stessa sua signora.
Certo che l’avere ora lei insistito per affrettare la causa di nullità,
può darsi che irriti la parte contraria: lei mi intende.
Però non si allarmi per questo perché farò comprendere sia a Roma che altrove -
se andrò da sua moglie - che lei ci si è trovato costretto a dover fare così.
Quanto
a quanto ciò le è
stato richiesto dalla lettera inviatale dall’assistente,
ella mantenga le sue buone disposizioni per un’altra circostanza di maggiore
e vera necessità che, suo tempo, le manifesterò.
Allora lei darà quell’ajuto che Dio le ispirerà.
Va bene così?
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E il Signore per la sua carità le sarà largo di grazie e di benedizione.
La prego di dire alla sua ottima madre che Don Orione prega ogni giorno per essa,
e venendo a San Severino, se mi permetterà, le farò una breve visita.
E lei, caro amico, confidi nel Signore, e vedrà che la mano di Dio piano piano
metterà a posto ogni cosa.
La conforto e la benedico assieme con la sua mamma
Dev.mo suo
Don Orione
della Divina Provvidenza
¨