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[l’azzurro è dattiloscritto]


A Sua Eccellenza Il Nobile Uomo

il Duca D’Ascoli,

Gentiluomo di Corte di Sua Maestà la Regina

Quirinale - Roma


          Tortona, il 12 Agosto 1914

 Eccellenza,


 La Eccellenza sua perdonerà all’umile sottoscritto,

se non si è mai più fatto vivo con lei.

 Ciò è stato perché io solo conosco il mio nulla, e non ho mai ardito scriverle,

parendomi atto di vanità contrario a quello che deve essere lo spirito

di un sacerdote di Gesù Cristo.

 Però, molte e molte volte io la ricordo e anche prego per lei sig.r Duca,

e per i suoi figli.

 Oggi mi vorrà scusare, se oso recarle disturbo.

 Vengo per supplicarla ad un atto insigne di pietà verso di un infelice;

e le presento il rev.mo signor canonico Di Francia di Messina,

il quale viene appunto per interessare la sua intelligente bontà al caso pietosissimo.

 Dio la benedica, Dio la ricompensi largamente, nobilissimo sig.r Duca,

di quanto ella farà presso sua Maestà a pro dell’infelice che le viene

umilmente raccomandato.

 Mi è sommamente gradita la circostanza per rinnovarle la dichiarazione

della mia più alta stima e ossequio, - mentre mi onoro segnarmi di lei,

nobilissimo sig.r Duca, dev.mo servitore


           Sac. Luigi Orione

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