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 +          Anime e Anime !

           Messina, il 24 / 1 [1]911


 Caro e illustre sig.r Conte,


 ricevo la graditissima sua lettera, e sono lieto di poter rispondere subito.

 La cassetta e l’involto con gli arredi e parati sacri per S.to Saba sono giunti,

e tutto fu trovato secondo la nota inviatami da Mg.r Bressan,

e il tutto fu mandato per mezzo di un mulattiere, venuto da Castanea,

al parroco di Castanea, perché consegnasse ogni cosa alla chiesetta di Santo Saba,

che da lui dipende.

 Ne ho scritto l’altro jeri a Mg.r Bressan

 Lei, caro sig.r Conte, mi domanda ci rivedremo? Eh io vorrei stare

sempre insieme ma sempre insieme staremo in Paradiso, dove riposeremo anche un poco

 Lei mi dice che è stato dal S. Padre: beato lei! Anch’io non so cosa farei

per conservarmi la sua benevolenza, e mi sento confortato anche solo a sentirne parlare.

Se lei lo rivedrà, Gli baci il s. piede per me, io intendo con questo atto

di fare atti di amore a nostro Signore Gesù Cristo, e di mettermi ai piedi

del suo Vicario in terra con tutta la mia mente con tutto il mio cuore con tutta la mia vita

 Io sento un grande bisogno che in Italia si faccia qualche cosa di più per il Papa;

già a lei l’ho detto. Che me ne dice? È inutile farci delle illusioni:

vi è una congiura di discredito e di alienamento di animi contro la s. sede,

e anche dai buoni si ha una specie di rispetto umano dimostrarsi schiettamente papali

 Facciamo una lega di fedeltà che accetti e difenda non solo intero

il deposito della fede, ma gli atti e le direttive della santa sede,

senza reticenze e senza piagnistei!

 Lei si trova a Roma, preghi sulla tomba dei beati apostoli,

e poi veda se non sia il caso di sentire qualche persona che possa darci lume su questo:

il Signore e la Madonna SS. se vogliano questo, faranno il resto.

La massoneria fa oggi sforzi titanici per umiliare la chiesa, e purtroppo

parecchi dei nostri vi si prestano, o dormono.

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 I figli delle tenebre saranno più prudenti che i figli della luce e della verità?

 È tempo di rompere questa catena che va stringendo e strozzando

la nostra s. madre chiesa: Iddio nulla ama di più che la libertà della sua chiesa,

come diceva un grande santo.

 Saremo pochi, ma fa nulla: il Signore sarà con noi, e, col Suo divino aiuto,

qualche cosa potremo fare per la chiesa in Italia, = se non altro daremo conforto

al cuore del Papa.

 Ci vuole spirito di preghiera di lavoro inteso e anche di battaglia,

con piena adesione di mente e di cuore al Papato.

 Sig.r Conte lei mi diceva che, finito il lavoro qui, si sarebbe sentito

come privo di lavoro; ora il Signore mi pare voglia da lei quest’altro lavoro,

per la difesa della chiesa.

 Lei per il suo passato, per le tradizioni gloriose di fede e di attività cattolica personali

e di Famiglia, e per lo spirito vivo di vera pietà e di attaccamento filiale al S. Padre

è la personalità più cospicua e più intera in Italia e più sicura che possa iniziare questa lega.

 Ho pregato prima di scriverle, e non solamente stamattina.

 I nemici di Dio e della chiesa si uniscono, e si vanno saldamente fortificando

nella congiura dell’odio e del tradimento; è d’uopo fare ciò che è detto nella S. Scrittura,

e che già fece Mathathia, il quale disse: chiunque ha zelo per la legge

e serba inviolato il testamento mi venga dietro.

 E, col divino ajuto, restaurò il culto di Dio. Così è d’uopo fare i supremi sforzi

per restaurare in Italia tra i cattolici l’attaccamento pieno e l’amore alla vera vita cristiana,

e a tutto ciò che vuole e desidera la santa sede.

 È necessario che chi di essi ha serbato inviolato l’amore al Papa, esca,

e lo segua a bandiera spiegata, per la causa della chiesa e del popolo,

senza sfumature di tre colori.

 Poiché questa sincera devozione e questo affetto umile e filiale alla s. sede,

non è chi nol veda, che da parecchi anni va affievolendosi tra le nostre file,

per una ripercussione evidente dell’opera dei modernisti e di quelli che li accarezzano.

 E le sette ci guadagnano più che con leggi apertamente ostili,

le quali provocherebbero il contrasto, e riunirebbero le energie:

è una specie di deserto morale che si agogna fare attorno al Vicario di n. sig. Gesù Cristo,

per obbligarlo a cedere, e per scalzare indi la chiesa non solo nella sua disciplina

ma pure nelle radici della fede.

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 Caro Conte, preghi, e poi prenda consiglio, e poi: fede e coraggio e avanti!

 Io sarò con lei pregando e lavorando, e vedrà che non saremo poi così pochi,

e il Signore ci darà la sua benedizione, e la Vergine Immacolata ci darà la forza

e ajuto da combattere bene la buona battaglia per la chiesa.

 Mi dica qualche cosa: anche tutte le sue difficoltà.

 Si capisce, difficoltà ce ne saranno: guai se non ce ne fossero!

 Preghiamo.

 Con affetto come di umile fratello, le sono in Gesù Cristo crocifisso

e in Maria SS.

 dev.mo servitore


        Sac. Luigi Orione

        della piccola Opera della Div. Provvidenza

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