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        [Roma - Vicolo Massimi,] VI Luglio [19]23

 +       Anime e Anime !


 Ven.mo e caro Mg.r Capra,


 Grazia e pace da n. Signore!

 Riferendomi al suo espresso di jeri la prego comunicare al rev.mo Mg.r Bagliardi

(Cui prego faccio miei cordiali rallegramenti per la Sua recente nomina a Vic. Gen.le)

che, essendo trovandomi un giorno andato in udienza privata dal S. Padre Benedetto XV,

questi mi richiese se sarei andavo presto andato al Brasile.

ed a Avutane risposta affermativa (benché poi, per sopravvenuti impedimenti, io

ritardassi per più di più che un anno la mia partenza) e anche perché caddi malato)

mi disse che aveva ricevuta una supplica dalla rev.da Madre Michel con la quale essa

implorava dal S. Padre che volesse impedire che qualche Vescovo del Brasile,

indipendentemente e cioè senza interpellare né essa Michel Mg.r Vescovo di Alessandria,

Mg.r il Direttore delle sue suore né essa che in qualche diocesi del Brasile

dava si desse l’abito stesso delle sue religiose a nuove suore,

che se ne cambiava le regole alternasse la regola, che apriva aprissero Noviziati a sé,

e venisse venendo così a spezzare quell’unità della nascente Congregazione che era

tanto necessaria.

 Il santo Padre teneva sul tavolo ricordo che trasse da un cassetto detto Memoriale

della rev.da madre Michel, della quale me ne fece molti elogi, dicendo che la conosceva personalmente siccome una santa religiosa, di prudente e di santa vita

e che del bene delle che andava facendo la Congregazione da essa fondata

egli glie ne aveva avevano sentito pare molto parecchi bene molto bene persone

e mi parlò anche quanto gli ne aveva detto il Card. Valfrè e Bonga riferito di persone

[di] fede degne e mi parve che fare nominare pure abbia fatto il nome del già

Arcivescovo di Vercelli.

 Sua Santità inf disse aggiunse che mi avrebbe ordinato alla Segreteria di Stato

di stendermi farmi una lettera con della quale mi avrei dovuto valermi per impedire che,

per quello spirito di nativismo (così si espresse il S. Padre) che c’è in certi

Vescovi d’America, la Congregazione delle suore della Michel non venisse spezzata

divisa e spezzettata nelle varie Diocesi; ma che essa, pure continuando essere

pienamente sottomessa ai Vescovi, non venisse unita e divisa in tante piccole mantenesse

si mantenne lo spirito di fondazione.

 Detta lettera, infatti, mi fu mandata, ma, come ho detto, io tard dovetti dissi,

ho dovuto tardare a partire per più d’un anno.

 Quando poi par partî davvero, e pochi dì innanzi andai in udienza

prima di partire io chiesi al S. Padre se Egli dovev intendeva che dovessi ancora

occuparmi di dell’ quell’incarico datomi un anno prima,

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e il S. Padre non solo confermò l’incarico, e mi ma mi aggiunse

che se quella lettera non bastasse, scrivessi che me ne sarebbe stata inviata altra più forte,

ma e che, ad ogni modo, non voleva che la Congregazione fosse divisa e che i Noviziati

finché portavano lo stesso nome, lo stesso abito e pretendevano appartenere

allo stesso tronco, - e ritornò su quella sua espressione tipica cioè sullo spirito

sulla tendenza nativista di che c’è in certi Vescovi d’America, i quali tendono

a rendere diocesane le Congregazioni specialmente di suore e al danno che ne viene

nello spirito e anche nell’ in un affievolito attaccamento a Roma.

 Di quella lettera, a firma del Card. Casparri, non me ne sono valso.

Mi sono inginocchiato Iddio mi portò ad inginocchiarmi ai piedi di qualche Arcivescovo

un Arcivescovo che più mi parve portato a tale spirito di condurre ad una pratica e col divino aiuto, mi parve più portato a tale spirito di voler dividere portare la divisi condurre

ad una pratica e, col divino ajuto mi parve d’essere riuscito. Anche sua Eccell. rev.ma

don Sebastiano Leme Arcivescovo coadiutore di Rio de Janeiro,

col con diritto di successione, col quale ...

 Egli la voleva in tutto ossequiente e dip ai ossequienti e ai piedi dei Vescovi,

ma che però questi non si creassero Noviziati a parte, ma che si mantenesse l’unità

e con le stesse Costituzioni, oppure, se volevano fare una cosa al tutto loro,

cambiassero nome e abito.

 Qualche giorno dopo infatti mi fu recapitata una lettera.

a firma di Sua Eminenza il Card.

 Ma io non partî che oltre un anno dopo. Alcuni giorni prima della partenza

andato a prendere la benedizione del S. Padre in udienza privata,

domandai al S. Padre se intendeva che intendessi ancora occuparmi di quell’incarico,

e Sua Santità, non lo confermò l’incarico, ma, con una memoria meravigliosa,

aggiunse che, se quella lettera non bastasse, gli scrivessi, che ne avrebbe fatta inviare altra

più decisiva e che non voleva affatto che fosse spezzata l’unita della Congregazione,

o cambiassero nome o divisa e ripetè quella sua espressione tipica sulla di nativismo

tendenza a scindere che c’è in certi Vescovi d’America, e al danno che ne viene

allo spirito religioso e al minore attaccamento e all affievolimento verso Roma.

E arrivo g Giunse a dire che laggiù alcuni Vescovi hanno la fanno proprio più che da Papa.

 Di quella lettera non me ne sono valso. Iddio mi portò ad inginocchiarmi

ai piedi di tutti i dei Vescovi, me ne fui trattato benissimo. dai quali ebbi

ogni migliore accoglienza, u Uno che mi parve più praticamente eccettuato uno,

a principio. Ma anche questi, che mi parve a principio si mostrò diffidente,

dopo fu vinto col divino [aiuto], fu vinto con la carità.

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presto sotto la diretta vigilanza e piena dipendenza di lui, doveva però dipendere,

per per quanto riguar quanto riguardava ogni altra responsabilità dalla Provinciale,

e ciò anche per non abbassare e coinvolgere l’Autorità Ecclesiastica la persona stessa

dell’Arcivescovo nelle solite solite beghe di monache o fastidî fasti fasti trascinando in

in responsabilità avanti alle leggi.

 La Provinciale Superiora Gen.le poi nominava a maestra e sottomaestra

delle novelle due suore di pieno gradimento di Sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Arcivescovo;

il quale avrebbe non solo avrebbe avuto ogni pienezza di autorità

siccome già da Diritto canonico, e ma a lui la Provinciale avrebbe dovuto riferire

non ogni mese o due mesi, e poi sempre a sua richiesta.

 E questa condizione di vigilanza e di dipendenza del Noviziato

dalla Super Provinciale del Brasile ho dovuto mettere porre perché era l’unico vincolo,

l’unico modo per onde non spezzare l’unità quell’unità voluta dal S. Padre.

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