V063T177 V063P216
[l’azzurro è dattiloscritto]
3 Gennaio 1933.
Deo Gratias.
Caro Monsignore e amico [Achille Gorrino]
Ringrazio della vita del beato Cottolengo, che ho letto
con grande conforto dell’anima e che si sta ora leggendo nel refettorio dei chierici
di filosofia e teologia.
Chiedo scusa di non averla ringraziata prima. Quel libro farà del bene, molto bene!
Ora scriva contro i Protestanti: veda Fede e Vita di Ugo Janni di Sanremo:
age contra in Domino.
Mandi pure il giovane Enrico Anzola fu Carlo - continuerà a fare il falegname
e ne avremo cura. Noi non possiamo pagarlo - si lavora per vitto e vestiario,
che la Divina Provvidenza non lascia mancare. Egli intanto qui imparerà il mestiere
coi nostri falegnami e sarò ben lieto, se viene per farsi della Div. Provvidenza.
Se appena può, si porti il più necessario pel vestito e pel letto - diversamente,
solo pel letto dovrei subito spendere per lui un 400 lire tra le lenzuola, coperta, materasso
e cuscino; sono momenti dolorosi, ché tutte le fonti della beneficenza si vanno inaridendo!
solo con i due panettieri, avrò circa 90 mila lire, qui, nella sola Tortona -
certo sono più vicino alle 90 che alle 80 mila. Deo gratias!
Lei viene dal Cottolengo e non si meraviglierà; qui di puro vitto
(senza tener conto del Collegio Dante e delle Suore) - dicono ci vogliano
dalle 1300 alle 1350 lire al giorno, in media. - Più, abbiamo altre spese,
il Santuario da pagare, un grande casamento per 200 aspiranti di ginnasio
e un altro istituto nuovo. E Deo gratias!
Preghi un po’, caro Monsignore, preghi un po’ tanto per me pel nuovo anno,
e per le mie baracche, e gradisca voti santi di ogni bene pel nuovo anno.
Il giovane può venire anche subito.
Suo devotissimo in G. C. e nella santa Madonna
Sac. Orione
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