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[l’azzurro è dattiloscritto]


Rev.mo Signore

Sig. Don Giuseppe Del Corno

Cappellano Ospedale Maggiore

Via Adua, 5 - Milano


         Milano, 13 Gennaio 1940 - XVIII


 Rev.mo e caro fratello nel Signore,


 Ho voluto riservare a me la gioia di offrirvi questa cara pubblicazione,

quasi a dirvi, ancora una volta, la mia profonda gratitudine per il conforto

e l’aiuto da voi dato e me e ai nostri poveri nei primi passi

del Piccolo Cottolengo Milanese.

 Sa il Signore di quanta consolazione mi è stata la vostra esimia bontà,

e, mentre vi invito oggi a contemplare quella che, a Dio piacendo,

sarà la Casa dei nostri fratelli più bisognosi, ritenuti quasi rottami e rifiuti della società,

non posso a meno di assicurare che al Piccolo Cottolengo non dimenticheranno mai

quanto avete fatto per noi.

 Il vostro nome è scolpito nella pietra viva dei nostri cuori,

e il ricordo della vostra carità rimarrà in benedizione.

 Oh, si elevino, e presto, i nuovi padiglioni: e aprano le loro porte ai tanti

e tanti poveretti che a noi vengono implorando un rifugio.

 Quel Dio che nutre gli uccelli dell’aria, che veste i gigli del campo,

muova i cuori dei generosi ambrosiani verso i fratelli che portano, nelle carni

o nell’animo, più fonde le stigme del dolore: li faccia sempre più pietosi verso i miseri,

li ispiri a dare ogni valido contributo perché - come il primo, già in costruzione -

così tutti gli altri padiglioni abbiano rapidamente a sorgere.

 Noi passeremo, ma ho fede che il Piccolo Cottolengo resterà, -

umile e grande opera di carità, voluta dalla Divina Provvidenza,

a conforto di migliaia di fratelli infelici, e ad onore di questa Milano,

sempre altamente benefica.

 A voi, rev.mo e caro fratello in Cristo, che tante parte avete avuto

in questi nostri umili inizi, la più larga ricompensa e benedizione!

 Con grato animo

Obbl.mo e dev.mo in Gesù Cr.


            Don Orione


 E non avete qualche altra santa reliquia?

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