29-5-1997"/>

V064T001 V064P001



[l’azzurro è dattiloscritto]


Copia identica


          Tortona, 15 gennaio 1940


 Eccellenza Rev.ma


 Bacio con profonda venerazione il sacro anello, e vengo a riferirle in merito

alla pratica del sac. Mario Cont; scusarmi il ritardo perché del continuo assente.

 Il motivo addotto da questo sacerdote per lasciare la Congregazione

non mi sembra che regga, poiché, appena mi disse che i suoi genitori erano in bisogno,

mi offersi di provvedere al loro onesto sostentamento, e subito lo dimostrai.

 Egli partì quel giorno stesso per celebrare la prima Santa Messa in paese,

e di là immediatamente mi scrisse che lasciava la Congregazione, se non si pagava tosto

un debito ai suoi genitori di più che lire ottomila, - debito che non era stato contratto

per lui, il quale sempre è stato provveduto di tutto da noi.

E seppi che già si era dato a cercarsi un vescovo che lo accogliesse.

 Eccellenza Rev.ma non mi sento di tener mano a tale disonestissimo modo

di procedere, né riterrei opportuno, per il bene di questa piccola Congregazione

che, qualora l'esperimento della esclaustrazione del Cont non riuscisse,

la Congregazione fosse obbligata a riprenderselo.

Il che, come Vostra Eccellenza ben sa, è condizione che la S. Congregazione dei Religiosi

pone, quando concede l'indulto della esclaustrazione stessa. -

Che la prassi sia questa V. Eccellenza Rev.ma può anche costatarlo da copia di lettera

che le accludo avvertendo che il sacerdote de quo è della stessa Diocesi di Messina,

e che il suo difetto di vista non è oggi più grave di quando venne ricevuto colà accolto. E c

Così mentre prima dovremo riprendercelo: sono poi elementi soggetti che non edificano.

Il don Cont, se crede, domandi la dispensa dai voti: io pregherò per lui

non gli sarà difficile trovare un vescovo benevolo che lo incardini: io pregherò per lui.

Ringrazio poi sentitamente Vostra Eccellenza Rev.ma delle profferte che fa di posti

nella sua diocesi ai poveri Figli della Divina Provvidenza, ma siamo già tanto pochi,

per gli impegni assunti, che, pur con dispiacere, non ho, al presente, disponibilità

di personale; forse tra qualche anno.

 Le bacio di nuovo con riverenza il sacro anello, e la prego di degnarsi di benedirmi.

 Di V. Eccellenza Rev.ma umile servitore in Gesù Cristo


      Sac. Luigi Orione  dei Figli della Divina Provvidenza


A Sua Eccellenza Rev.ma

Mg.r Giuseppe Venturi

Arcivescovo di Chieti

 V064P002


[minute]

          Anime !  Anime !

          [Tortona] 3 genn. 1940


 Caro don Pensa,


 Il Signore sia sempre con noi!

 A Sua Eccell. Mg.r Venturi Arcivescovo di Chieti, rispondergli

rispondere letteralmente così:

 Eccellenza Rev.ma,

 Riferendomi a venerata lettera di V. Eccellenza, in data 30 dic. 1939,

che riguarda la pratica del sac.te Cont, mi risulta che Don Orione

non avrebbe alcuna difficoltà che detto sacerdote esca dalla nostra Congregazione,

ma desidera che si facciano le cose in buona regola, e di non egli non vuole essere

più obbligato a doverlo riprendere qualora, dopo qualche anno tempo Vostra Eccellenza

non ritenesse vorrebbe più di tenerlo ritenerlo in sua diocesi; né intende che sia il don Cont sia considerato ancora quale membro della nostra Congregazione, mentre quando non è fosse più alle dipendenze di essa né sotto il controllo di essa. Egli dovrebbe fare una regolare domanda di essere dispensato dai voti, e Vostra Eccellenza avere la bontà di dichiarare che è disposta ad incardinarlo, senz’altro, subito in sua archidiocesi.

 È evidente che vi devono essere



          [Tortona] 3 genn. 1940

          Anime !  Anime !

 Caro don Pensa,


 il Signore sia sempre con noi!

 I A Sua Eccellenza Mg.r Arcivescovo di Chieti risponderai: che Mi risulta

che Don Orione non ha avrebbe alcuna difficoltà di concedere che Don il sacerdote Cont

lasci la Congregazione, quando il lo stesso don Cont gli presenti regolare domanda di

uscire uscirne che sia giustificato giustificando la sua uscita, e e dichiari e in essa

dichiarando che egli non chiederà p la lascia per sempre senza e rinunciando ad ogni t

diritto di potervi rientrare dovervi essere per esservi riammesso.

 Il Vescovo benevolo che lo accetta in sua diocesi dovrebbe perciò dichiarare

che, senz'altro, lo incardina, perché il modo tenuto dal Don Cont dato che Don Orione

il Superiore non si sentirebbe più di riaccettarlo riammetterlo dato il modo tenuto

per le pretese pecuniarie avanzate subito dal don Cont, subito dopo la I Messa,

la Congregazione, la quale si Egli p mentre la Congregazione il Superiore si era impegnato

di provvedere per i suoi genitori, e lo aveva sempre dimostrato a fatti dandogli subito

L. 300. Ma l'altro scrisse che usciva dalla Congregazione se subito non gli mandavano

L. 8.000, ed erano tre giorni che diceva Messa sempre

¨