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 Ma poiché la cosa non è prova si tentò farla credere a V. Eccellenza Rev.ma, e in

anticipo anche ma si volle seminare il veleno anche qui (come mi risulta ora venni

a conoscere e occorrendo lo proverò) - così mi chiedo umilmente prego chiedo e supplico

V. Eccell. Rev.ma che si voglia aprire in Curia a proposito su questa grave accusa

che mi si fa una formale procedura, - perché dietro di me c’è una Congregazione. che non

deve soffrire ed io devo tutelare non solo il mio buon nome, ma quelli di chi a me si è

affidato

 Anche S. Ignazio di Lojola, e che non era il piû balordo né il piû superbo

dei Santi ha voluto e ottenuto che si aprisse piû di un processo sul suo conto.

 Un Conte mio amico dispone di L. 10.000 da erogarsi,

perl quell’opera Tempio Votivo quando - conoscendo io fin d’ora ogni facoltà di prova - e addossandomi ogni opera inerente si dimostrerà che anche con un solo ette io abbia cercato di direttamente o indirettamente di impedire al D. Dev che la Dataria apostolica concedesse

al don De Vecchi il diritto finora negatogli. -

 Che se xxxxxxxx l’accusa sarà sfatata io non esigerò che una dichiarazione

da rendersi di pubblica ragione e chi si paghino centesimi 5, con ricevuta motivata,

all’Ospizio Meininger o al Tempio Votivo.

 Dichiaro anzi che io ignora a me non neanche risultava neanche

cioè neanche io era a conoscenza che ci fosse detta pratica presso detta la Congregazione

Dataria apostoli[ca]; solo ne venni a conoscenza quando, a mezzo forma di addetto alla

Curia di Tortona ho saputo indirettamente e ne sentî dire una parola ultimamente a Tortona

per accidens, quanto fosse già aveva risposto non l’ concesso il diri il credito concedere

detto diritto; ed ma io neanche ci credetti ci feci caso, e solamente ora adesso dalla lettera

di V. Eccellenza vengo a conoscere la realtà della cosa.

 Ringrazio Vostra Eccellenza Rev.ma, di avermi comunicata l’accusa che rigetto

sui volgari calunniatori, il cui fango e la cui miseria non mi tange.

 Non è da oggi che si va attossicando la diocesi a questo modo con questi sistemi,

e così si finirà di riunare anche l’episcopato di V. Eccellenza Rev.ma.

 Ma se Vostra Eccellenza non avesse creduto di parlarmi dirmelo, chiaro a che cosa

volevano riuscire? codesti xxxxxx non di piazza potevano riuscire.

E poi andranno a dir Messa!

 E ciò non ho fatto né presso il S. Padre; né presso la Dataria apostolica,

cominciando dal suo capo sino all’ultimo impiegato o servo: né presso altre Romane

Congregazioni Romane o persone in qualunque modo addette o non addette

alla Santa Sede: né presso persone ecclesiastiche, religiose o laiche, né direttamente

né indirettamente,

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in veruna maniera xxxxx né presso alcuno io non mi sono mai interessato né pro né contro

a che al don De Vecchi venisse concesso o negato il diritto di successione alla parrocchia

di S. Giovanni di Pontecurone. E di ciò io lo giuro chiamo Dio in testimonio

e lo giuro nel modo più reciso, per la verità.