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[per terzi]
[Roma 1923]
Eccellenza Rev.ma,
Ho
pensato più volte se dovessi venirle a parlare o scriverle; e
poi ho preferito scrivere, non per mancanza di fiducia, ma per esprimermi piû chiaro.
Ecco: sono prete da circa 20 anni, e mi trovo a Tortona da undici anni.
Non
ho molta salute e, anche per questo, ne
è riconosco di non aver potuto studiare,
cominciando da quando era chierico che dovetti cantare e portar la croce, come si dice,
facendo il custode in Duomo.
Per
grazia di Dio, so di non aver dato gravi dispiaceri mai La
ai miei Superiori.
Il
mio temperamento, è vero, è un po’ allegro, ma
forse mi lascio correre
anche a dire qualche parola un po’ spinta, ma so di essere un buon prete.
Ora ho 44 anni. Ho mia madre vecchia di piû che 70 anni, e una sorella nubile,
che
sta con me, come V. Eccellenza saprà. Ora
la mia Non posso applicarmi né affrontare
un concorso, perché soffro di esaurimento: basta guardarmi.
A Loreto, come cappellano, prendo L. 750; dal Duomo L. 300; di incerti L. 800
(tante volte non le siano) comprese le L. 50 che mi dà Vostra Eccellenza, dico L. 800.
Per Messe L. 1.500. Totale L. 3.350.
Eccellenza,
dato il caro vivere e i bisogni della mia salute, pur
devo con dispiacere
dirle
manifestarle che non mi bastano e penso che V. Eccellenza ne sarà
più che convinta.
Ora
io vengo a lei, e con tutto il rispetto e la
anche l’affetto, la prego di degnarsi
in
qualche modo provvedere perché non
sarà dato di poter e anche di volermi assegnare
un posticino dove abbia un po’ piû da esercitare il Ministero.
Le
mie condizioni finanziarie oggi sono tali [che],
se io mi ammalassi non vedo per
davanti
a me che la porta dell’ospedale, perché anche avessi qualche
piccolo articolo
piccolo risparmio in breve tra medici e medicine tutto sarebbe sfumato -
Vostra Eccellenza comprende bene che oggi ci vogliono almeno un 500 lire al mese
tenuto conto del vitto, vestito, legna etc. e che si è in due.
Confido
che Voglia V. Eccellenza accogliere questa mia verrà
accolta non come un
atto
come uno sfogo di figlio a padre, poiché essa è stesa
dettata sì dalla necessità
ma anche dalla piû grande fiducia
¨