V064T054 V064P055
Roma, 27 febbr. 1917
[sulla busta]
Minuta di lettera al S. Padre Benedetto XV in ringr. delle L. 2.000 da lui date
per la chiesa e casa fuori Porta S. Giovanni.
Beatissimo padre,
Stamattina
ho ritirato ebbi ho
ritirato dal Vicariato le lire due mila
che
la Santità Vostra si è benignamente degnata paternamente
concedere per la chiesa
e casa del Quartiere Appio, fuori Porta San Giovanni.
Sento
da tempo il bisogno
e il dovere
di chiedere
di venire
Spero
di potermi presto gettare
inginocchiare ai piedi di Vostra Santità
anche
di persona per ringraziarla, di questo suo munifico dell’atto,
ma intanto sento xx il
bisogno
e il dolce dovere di non tardare a
venire in ispirito ai piedi ad umiliare
a Vostra Santità la espressione di tutta la mia profonda e filiale gratitudine.
Questo
vostro povero figliuolo, o
Beatissimo e tutti
i suoi Confratelli
sacerdoti e
Religiosi
xxxxx e orfani pregheranno sempre secondo la mente di
V. Santità a ricambio di
tant
Vostra bontà non possono promettere che alcune povere orazioni.
Ho
la consolazione di potere assicurare V. Santità che tutti i miei
cari Confratelli
religiosi,
vicini e lontani, eEssi sono di
mettersi insieme con me sarebbero felici
di poter venire tutti ai santissimi piedi di V. Santità e di rinnovarle oggi e sempre insieme
con
me i piû sinceri
sinceri ed effusi ringraziamenti per la paterna sua benignità e
carità.
Per
divina grazia, sempre, ma specialmente in questa grave or
ora di tribolazione
e di
dolorei per la chiesa e
pel cuore di Vostra Santità, siamo
tutti altamente persuasi
che
ci incombe il dovere di dare anche la vita per obbedire per
in ogni cosa e per consolare
V. Santità e servire umilmente e fedelmente la santa chiesa secondo la volontà
del suo capo visibile.
Onde
E spero, nella bontà del Signore, che quei pochi o molti membri che
la
Congregaz.
la nascente Congregazione dei figli della Divina Provvidenza ha od
avrà,
contribuiranno
sempre, quanto è da loro, e a tutto loro
potere a stringere il gregge
di
Cristo nella unità dei cuori al
Beato Padre a Vostra
Santità Pastore universale il
e successore di San Pietro.
Nella piû viva fiducia che la Santità Vostra non cesserà mai di tenere inclinati
gli
sguardi della sua carità e clemenza sull’umile sot
Suo Istituto dei figli della Divina
Provvidenza,
imploro, genuflesso, su di me e su di esso e i nostri giovanetti
orfani
e benefattori e su tutti l’apostolica benedizione.
Di Vostra Santità umilissimo obb.mo e ubb.mo servitore e figlio ---
¨