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Villa Moffa - Bra
+ il 26 luglio 1926
S. Anna
Eminenza Rev.ma, [La Fontaine]
La grazia e tutti i conforti di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre con noi!
Stamattina mi hanno portato carta e buste non da poveri figli della Divina
Provvidenza, ma, direi, da Cardinale. E il pensiero è venuto subito a Vostra Eminenza,
e ho detto: ecco, Dio me la manda, perché gli scriva.
Ringrazio tanto Vostra Eminenza di essersi degnata di andare a celebrare
agli Artiginelli nella cara festa di S. Girolamo Emiliani, - e le chiedo scusa
di non essermi trovato ad ossequiarla.
Fino all’ultimo ho sperato di poter venire, ma poi N. Signore mi ha voluto
presso il nostro don Adaglio, che quel giorno stesso accompagnai all’ospedale,
dove ancora si trova. Speriamo di salvarlo, ma ne avrà per due o tre anni. -
Dio sia benedetto!
La ringrazio pure delle preghiere V. Eminenza ha fatto pel nostro ritiro.
Veramente
quest’anno pare che N. Signore aveva
avesse mosso Vostra Eminenza,
ma don Sterpi, benedetto benedetto, s’è lanciato un po’ rimorchiare da riflessioni umane.
Bisognava andare in Domino.
Vostra Eminenza ha voluto molto paternamente supplire con la sua orazione,
e le siamo tutti tanto grati di questa insigne carità. -
Anche noi, anche noi la ricordiamo sempre con umile e devoto affetto in G. Cr.
come di figliuoli. - Che la SS. Madre del Signore sia sempre con noi e nel nostro cuore,
e a me conceda di cominciare e di finire nel suo nome e ai suoi piedi immacolati
nell’amore santo di Gesù crocifisso e della sua Chiesa. -
Ma sono tanto misero e miserabile che, pur volendo essere solo e tutto di Dio,
non so cominciare. - Ond’è che supplico la misericordia di N. Signore
e la carità di V. Eminenza ad ajutarmi, e di avermi come il loro straccio,
e non fidarsi di me, che vi vado ingannando tutti ma sopra tutti inganno me,
dicendo sempre che comincio, comincio, e son sempre al punto di prima se non peggio. -
Povero me!
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