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[Tortona, Via Carlo Mirabello, N. 15]
9 febbr. [19]21 -
+ I giorno di Quaresima
Eccellenza Reverendissima,
Don Pietro [Martinotti] mi manda da S. Severino Marche la venerata lettera
di Vostra Eccellenza Rev.ma.
Io la ringrazio, Eccellenza, e ben di cuore, dell’atto di fiducia e della sua veramente
paterna bontà.
Un invito a lavorare là dove e San Giuseppe e Gesù stesso lavorarono,
è
sempre molto sentito ed è fin
molto consolante.
Ma siamo tanto poveri straccioni noi, e ancora così limitati di personale ben formato,
che io umilmente la prego di rivolgersi ad altre Istituzioni ben più valide e più formate.
Non
mi lamento della bontà del Signore, ho
un discreto personale che mi ha
mandato tante buone
vocazioni, e ma la più
parte è personale ancora in formazione; anno
Nell’anno
scorso non ho avuto
ebbi che undici sacerdoti ordinati
e cinque altri che entrarono in Congregazione; ma me ne morirono due di lavoro,
uno
[Bariani] a Messina e l’altro
[Gandini] qui proprio un anno oggi
[fa], il I di quaresima.
Confesso
che non saprei come potrei
fare; quest’anno non avrò che quattro
o cinque nuovi sacerdoti.
Ma
dirò a Vostra Eccellenza quello che ebbi gìâ
ho detto a dire a
parecchi Rev.mi
Vescovi
e anche a due cardinali e anche
ultimamente al nostro S. Padre:
vedano
se può trovare presso altri Istituti, e darai
date tempo di poter crescere,
col
divino ajuto, un buon personale,
religiosamente e professionalmente ben piantato
informato allo spirito di Gesù Cristo, e poi non ricuseremo il lavoro, tanto piû trattandosi
di cooperare perché protestanti ed ebrei non abbiano a prendere maggior piede
in Terra Santa.
Noi
sentiamo Io sento tutta
la nostra pochezza, e da
che, in massima,
non
dover devo andare
accettare che solo dove non possono andare altri. Che
se V. E.
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