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Quando
fui ultimamente da V. Eccellenza Rev.ma, nel ringraziarela
di
quanto il Santo Padre e la
Ecc. Sig.ria
V Eccellenza e la bontà
carità di lei hanno fatto
per i miei orfanelli, mi venne di parlarle anche del can.co don Ruggero Lovazzano,
Rettore
della insigne Collegiata di Novi Ligure e Prefetto Regionale di
quella città come
e dei Vicariati di quella vasta zona ligure.
Ed
perché essendo
ecclesiastico persona
già personalmente da V. Eccellenza
conosciuto,
osai dire se non fosse il caso di ottenergli dalla benignità del S.
Padre una
qualche
onorificenza pontificia an il titolo di monsignore.
E
dissi a V. Eccellenza
dissi che potendo potrò
attestare che Sua Eccellenza Rev.ma
ancora
il nostro venerato Vescovo di Tortona, che
Mg.r, Grassi, il quale mi onora della
di
molta benevolenza, ripetutamente volte
av espresse
con me tutta la molta
aveva
molta stima pel don Lovazzano;
a cui vuole bene assai
Questi,
invero, è sempre stato un vero e bravo ecclesiastico, pieno
di
sana dottrina sana e
assai devoto alla Sede apostolica, sacerdote di vita
sempre illibatissima e piena di zelo per il bene delle anime, buon predicatore
e promotore di pellegrinaggi a Lourdes e a Roma.
Per
molti anni uUfficiale
di Curia sotto Mg.r Bandi, fu sempre come
il cane fedele
del suo vescovo e lo difese a viso aperto nelle prove piû dolorose,
e
così fa con Mg.r
Grassi, vescovo attuale, che
il quale gli vuole molto bene.
Egli
occupa fors da piû che
da piû oltre
una decina che dieci d’anni
un posto molto
importante
nei quadri del clero Diocesano
essendo la città di Novi Ligure
uno
dei tre centri principali della diocesi, se non il primo sotto
per certi riguardi.
Quando
il don Lovazzano era si
trovava ultimamente a Roma per conferire
con V. Eccellenza e condurre a termine le consapute trattative, mg.r vescovo parlandomi
un
giorno in confidenzialmente
confidenza mi disse un giorno: - È la stavolta
che il nostro
don
Lovazzano viene a casa monsignore.
- E poi aggiunse parlare disse
che avrebbe avuto
piacere
[avuto piacere] che fosse tornato
monsignore, a Novi
anche perché il Lovazzano
fosse
stato confortato nel
suo lavoro.
E
me ne parlò anche prima che partissi
da Tortona, solo pure qualche settimana fa,
disse
dicendomi: « «io
sarei veramente contento che lo facessero Mg.re, ma
solo gradirei
che
la S. Sede, valendosi che egli
il Don Lovazzano ha reso direttamente qualche servigio
nell’opera di carità che il Papa va svolgendo, così lo facessero Monsignore direttamente,
senza
interpellarmi e non gradirei dissero levarmi la no a chi
perché, se alt poi verranno
altri
qualcuno venisse interpellato, ch a chi
chiedesse onoreficienze
commendatizie
per
avere onorificenza non abbia a trovarmi in imbarazzi che io potessi
possa sempre dire:
è
la S. Sede che ha 0fatto
creduto pel Don Lovazzano direttamente
per
dargli un segno di gradimento e di benevolenza per quello che ha fatto.
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E.mg.r vescovo mi accennava in proposito di aver dovuto ottenere qualche anno fa
un
autografo per un arciprete pel
quale anche un deputato aveagli fatto istanza che
lo
avesse
onde fosse stato proposto per una onorificenza pontificia, e così un
altro colse
mi
parlò confidenzialmente mi parlò
di un altro caso
analogo di data recentissima. perchè
che
si gli chiedeva una commendatizia
Se
invece il don Lovazzano fosse fatto di
xxx direttamente, egli ne avrebbe piacere
senza
trovarsi e non si troverebbe quasi xx
xxxxxxx poi
obbligato anche poi per
altri.
potendo
Tanto ho l’onore di riferire a V. Eccellenza Rev.ma pregandola di vedere
nella
sua saggezza se non se
è possibile anche con un attestato di benevolenza pontificia
confortare un buon ecclesiastico valorizzare sempre piû una buona energia
che può rendere altri servigi alla S. Sede.
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