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[ad un’Eccellenza Rev.ma]
L’attuale parroco di San Pietro se ne è sempre lodato e altri ebbero piû volte a dirmi
che
c’è piû frequenza ai Sacramenti a
Sant’Anna che che non
nella stessa parrocchia
di San Pietro, cioè alla chiesa di Santo Spirito in Sassia.
Io
Per divina grazia, posso assicurare in ogni miglior modo Vostra
Eccellenza
Rev.ma
che io ero così lontano dal pensare di mancare di riguardo a Lei
Vostra Eccellenza
come
al Decano della e
membri della Arciconfraternita, che anzi mi astenni dal prendere
la chiesuola di S. Egidio dal giorno che potei capire che se lo avessi fatto,
potevano sollevarsi delle nubi tra la Confraternita e me. E benché mi sia stata,
anche dopo che se ne parlò con Vostra Eccellenza Rev.ma ripetutamente offerta,
sempre in bel modo evitai di concludere.
Se altro c’è, io voglio pregare la bontà di Vostra Eccellenza Rev.ma
di degnarsi farmelo conoscere, perché nulla piû mi dispiacerebbe che di recare dispiacere
a lei, come ad altri della Arciconfraternita.
Che l’Arciconfraternita lasciasse libertà al Superiore della Congregazione,
era
anche bene, perché essi sono secolari, e poco
capi non atti a comprendere
certe delicate situazioni.
Ajutandomi
il Signore, ho sempre avuto cura di mettere a S. Anna un
dei cappellani
che
avessero pazienza con i fratelloni, che fossero serî,
che non fossero né logori né stanchi
troppo giovani - perché vi sono tutte quelle donnine di Borgo e poi vanno le donne
a farsi benedire ante partum -, ma neanche logori, da poter lavorare,
e resistere in quella casa, che d’inverno è un po’ infelice e d’estate è un forno
¨