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Eccellenza Rev.ma,
Laudetur Iesus Christus!
Bacio con devozione il s. anello, e presento a V. Eccellenza Rev.ma
i miei devoti ossequî.
Mg.r
Maurilio Silvani dell
Uditore alla Nunziatura dell’Argentina
di Buenos Aires mi scrive che Vostra Eccellenza Rev.ma vuol essere il mio vescovo protettore per l’Argentina e questo mi fa commosso e mi fa sentire quanto grande
deve
essere il soffio [il]
fuoco della divina carità che è nel suo cuore e specialmente
essendo io un estraneo e un misero peccatore.
Non ho l’onore di essere conosciuto da Vostra Eccellenza ma
Il
Nostro Signore La ricompensi largamente di Dio che la grazia di
Dio e la sua
benedizione
discendano dal Signore sia a me elargita e discendano
le sue benedizioni
su
di e me e suoi miei religiosi per le mani di Vostra Eccellenza
Rev.ma. e dei io
Ho sempre visto che le benedizioni di Dio discendono normalmente
dalle mani dei vescovi: e per divina grazia mi sono messo ai piedi dei vescovi
siccome ai piedi della Chiesa, ritenendo il vescovo come scrisse Sant’Ignazio Martire
quale incarnazione della Chiesa cui presiede.
Sono
disposto a venire in Argentina pel
entro la prima metà di Novembre,
come
scrivo a Mg.r Silvani; ma intanto sento il dovere di venire
ringraziare Vostra
Eccellenza Rev.ma della Sua paterna bontà e benevolenza.
Questa umile Congregazione dei Figli della Divina Provv. non è per i ricchi
né
per gli agiati: io sono
ma per gli orfani, per
per i derelitti, per i poveri:
per quelli che sarebbero più esposti alla perdita della fede e al pervertimento
e
che a tempo finiscono
finirebbero generalmente in galera o negli ospedali,
vittime
del vizio o del delitto
o del vizio. Cerchiamo di
La
La nostra missione sono
è per questi figli del popolo: mantenere in essi la fede
essi
la cattolica ed educarli a diventare onesti padri di
famiglia e buoni lavoratori
all’onesto
vivere cristiano e civile e impedire col
divino [aiuto] che l’infima
la
classe sociale infima
umile operaia diserti la chiesa e
che specialmente
diventi
nelle mani dei tristi elemento di disordini
anarchia e di empietà o il rifiuto
della società.
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