V064T142 V064P140
[il corsivo azzurro è grafia d’altri]
Vengo dall’altare, dove ti ho particolarmente ricordato, e mi sono raccolto
a riflettere sul discorso che mi hai tenuto ieri sera, in macchina
e sulla tua domanda finale, per cui sai che ho poco tempo a pregarci e a pensarci su.
Ecco, caro e diletto N., vengo nel Signore e con fraterna amicizia, e tu scusami
la grande libertà che mi prendo.
Vedi, fare delle opere grate a Dio e del bene al prossimo, - specie se sono congiunti
o compatrioti, - è cosa doverosa, dolce e bella assai, e il nostro spirito
se ne risente nobilitato e ingrandito. - E l’amore del prossimo, mio caro N.,
è poi sempre il più sicuro segno dell’amore verace di Dio.
Però, dacché ti sei rivolto all’amico, e l’amico è anche sacerdote,
per quanto indegno, - ti dirò che, anche nell’operare il bene, ci vuole discrezione
e molto tatto, specie quando la mano di Dio ci colloca in un posto di amministrazione,
di responsabilità e di governo.
La discrezione è un lume del Signore, e bisogna chiederlo allo Spirito S.
con umile invocazione e fede. La discrezione ci tiene lontani da ogni eccesso negli atti,
non ci lascia trascorrere nel parlare, e pur ci ferma nella bocca qualche espressione,
che potrebbe essere come una goccia cocente, - anche se detta secondo verità
e a fine di bene. -
Ma anche la specie del bene e dell’ottimo talora può ingannarci, o portarci
a trascendere, ad uscire, dai limiti della buona prudenza. -
La discrezione è fiore di virtù cristiana, che ci conduce a giudicare
sempre in favore degli altri, finché non abbiamo l’evidenza del contrario; e, anche
quando abbiamo l’evidenza e le prove delle manchevolezze e malefatte altrui,
dà il senso della moderazione nel parlarne.
Dirò di più; ci pone alle labbra come un suggello, magari ad tempus per cui,
essendo a conoscenza di certe cose, si tace, e per tacere magari, si soffre, se ne parla poi,
con tocco delicato, a tempo e luogo.
E allora, caro N. mio, si arriva a ottenere più che se si fosse parlato subito,
più che se si fosse subito agito. La discrezione nel bene è anche segno di fortezza su di noi,
come comprendi.
Un difetto del nostro tempo è l’impazienza e la fretta,
e un po’ anche il prurito di riforma.
V064P141
Guardiamoci, caro amico, dalla soverchia fretta:
molto sa un uomo che sa aspettare -
Io ebbi, a guida di spirito, un servo di Dio che era solito dirmi,
dato il mio temperamento piuttosto pronto, che la stessa virtù della prudenza,
come pure quella della carità, talora, specialmente nel primo tempo
che uno sale a qualche carica, sta più nel non fare che nel fare.
Parrebbe un paradosso, caro N., non è vero? Eppure ...
Ciò che facciamo, facciamolo senza fretta, senza ansietà, e, direi anche,
senza volontà troppo rigida ed inflessibile, se non di rado.
N. mio, giunto al posto ove sei, avrai certamente degli invidiosi:
il potere crea avverarsi e ostilità sorde; avrai chi ti guarderà con l’occhio sinistro,
pur facendoti inchini e scappellate.
Evita la fretta; evita di voler fare subito tutto, - ché, pur con la miglior buona volontà, potresti prendere qualche cantonata, e prestarti, involontariamente,
al gioco di chi, non avendo semplicità di cuore, è sempre pronto a mettere in malavista
e a demolire. -
La tua fede è ottima cosa, la tua rettitudine pure, la competenza anche,
ma non bastano ora a te, N. carissimo; unisci anche grande calma e pacatezza,
molto occhio sì, ma anche molta pazienza: vedete tutto e tacere, tacere, tacere! ...
È l’amico che ti parla e con un amore alto, che non è terreno! ... va adagio anche in quello; la cosa ti parrà strana ora, - ma verrà un giorno che mi dirai: quel povero prete,
dalla testa bianca, non aveva torto ...
Io sento che tu non puoi stare con dei debiti: D. Orione con le opere di carità
ci può stare, tu no -
Il Signore suole spesso somministrarci delle occasione di aspettazione e di prova.
E il sacrificio col quale aspettiamo il tempo e il momento del Signore, e ci abbandoniamo alle ammirande disposizioni della Sua Provvidenza vale molto agli occhi suoi: - è una preparazione al tempo della letizia, la cui ora suona, di sovente improvvisa.
(non aspettare tutto da Dio, ma adoprati)
¨