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            [1917 - 18]


[PRUDENZA]



 E poiché negli umani avvenimenti convien x considerare non l’opera degli uomini,

ma la provvidenza di Dio, e dobbiamo riconoscerli come altrettante sue voci così confesso

candidamente che m’è sorto il dubbio che Dio voglia da loro qualche cosa di più

e di meglio, e non vorrei essere io l’ostacolo del Signore trattandosi che i miei sono orfani

e non saranno dei giardinieri e quelle sarebbero maestre.

 Tanto più che io mi vedo abbastanza vigilato, e so penso, di venendo a Como,

di venire in una diocesi dove sarò avrò forse molto a soffrire.

 E quantunque sappia, per fede, che, se vivrò da umile e fedele figlio di Dio

e della Sua Chiesa, avrò certo la vittoria tuttavia, prima quasi di vincolare altre anime

a soffrire con me devo, con sincerità evangelica, far loro presente quanto avranno a patire con Cristo, poiché il patire è la via che ci conduce a Gesù Cristo. -

 Capisco che so offriremo per amore di Dio, questo amore renderà assai leggere

le sofferenze e le spargerà d’ineffabili consolazioni, tuttavia la prudenza cristiana vuole

che consideriamo le cose sotto tutti i lati, e non solo un lato solo; epperò sento doveroso,

lasciandomi unicamente dirigere dalla prudenza dello Spirito, accennare loro

la nuova situazione che anche a me sarà viene fatta perchè dalle persone e cose che ci circonderanno, e la circospezione onde dovrà essere camminare il nuovo Istituto,

perché loro, a questa nuova proposta della Chiesa, abbiamo da vedere se fosse il caso

di aderirvi piuttosto che, venendo con me, non avere tutta quella libertà spirituale che fosse nei loro desiderî.

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