V064T147 V064P154
[1917 - 18]
[PRUDENZA]
E
poiché negli umani avvenimenti convien x
considerare non l’opera degli uomini,
ma la provvidenza di Dio, e dobbiamo riconoscerli come altrettante sue voci così confesso
candidamente che m’è sorto il dubbio che Dio voglia da loro qualche cosa di più
e di
meglio, e non vorrei essere io
l’ostacolo del Signore trattandosi che i miei sono
orfani
e non saranno dei giardinieri e quelle sarebbero maestre.
Tanto
più che io mi vedo
abbastanza vigilato, e so
penso, di venendo a
Como,
di
venire in una diocesi dove sarò
avrò forse molto a soffrire.
E quantunque sappia, per fede, che, se vivrò da umile e fedele figlio di Dio
e della Sua Chiesa, avrò certo la vittoria tuttavia, prima quasi di vincolare altre anime
a
soffrire con me devo, con sincerità evangelica, far loro presente
quanto avranno a patire con Cristo,
poiché il patire è la via che ci conduce a Gesù Cristo. -
Capisco che so offriremo per amore di Dio, questo amore renderà assai leggere
le sofferenze e le spargerà d’ineffabili consolazioni, tuttavia la prudenza cristiana vuole
che consideriamo le cose sotto tutti i lati, e non solo un lato solo; epperò sento doveroso,
lasciandomi unicamente dirigere dalla prudenza dello Spirito, accennare loro
la
nuova situazione che anche a me sarà
viene fatta perchè
dalle persone e cose
che ci circonderanno, e
la circospezione onde dovrà essere
camminare il nuovo Istituto,
perché loro, a questa nuova proposta della Chiesa, abbiamo da vedere se fosse il caso
di aderirvi piuttosto che, venendo con me, non avere tutta quella libertà spirituale che fosse nei loro desiderî.
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