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            [1922?]


... ad uno di questi piccoli l’avete fatto a me.

 Venite e ricevete quel premio che vi sta preparato a costitutione mundi.

 Quindi chi deve far scuola studi non ciô che piû gli piace ma ciô che piû gli gioverà a

per insegnare bene e gioverà agli altri per profittare.

 Ricordatevi che il piû buon professore non è sempre chi piû sa,

ma chi meglio sa insegnare.

 O miei cari, vivamente vi raccomando di rendere le vostre lezioni

per quanto è possibile, interessanti: fate molto coraggio ai vostri allievi, animateli sempre

e non avviliteli mai, mai, mai! Tenete vivi ed eretti gli animi degli scolari alle spiegazioni,

e raccomandatevi di frequente a Dio per questo.

 Io vorrei a questo proposito che leggeste il «De erudiendis pueris» di S. Agostino,

grande maestro, specialmente il Cap. IV: Badate poiché, per essere efficaci,

dovrete sempre prendere a modello de maestri vostro il maestro dei maestri, Gesù Cristo,

e non ve lo dico solo x a motivo religioso, ma proprio come didattica:

osservate nel Vangelo che metodo altissimo tiene nell’ammaestrare alla nuova dottrina

i popoli turbe, così ignoranti poi come erano le turbe ebree.

Gli ebrei già così per sé duri di cervice, che non diedero mai un artista, che Salomone

dovettero farli venire dalla Fenicia per edificare e adornare il tempio: onde gli stessi

Romani (che) poi non erano gli ateniesi, ma gente materiale assai, deridevano

gli Apostoli e li beffeggiavano di gente ignorante solo perché ebrei. -

 Gli ebrei erano ritenuti dal lato intelligenza un po’ come i beoti della Grecia,

e un po’ come noi piemontesi in Italia, che siam fummo solo sempre o soldati o contadini,

e tra tutti i Principi di Casa Savoia il più non ve n’è uno un po’ letterato e forse e questo

Re, che tutti sappiamo chi è. o artista.

 L’insegnante dovrà, ad imitazione di N. Signore, essere sereno, tranquillo, savio,

paziente, non gridare forte mai, operare sempre con giudizio e maturità.

 Bisogna considerare come sono fatti i ragazzi, subiti e momentanei nei loro trasporti,

specialmente i brasileri, io feci quando fui lì un po’ di sudio su tre che abbiamo in casa

e su Claudio, il figlio del Capo - Stazione: non sono molto, molto delicati di sentimento

e suscettibili, - né bisogna dare eccessiva importanza a certi loro atteggiamenti.

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 Bisogna essere molto molto educati con essi e, anzi, molto gentili, moltissi

grandemente gentili coi brasiliani, giâ di natura così fini, e fin troppo sentimentali.

 Con nessuno e mai, dovunque si sia, ma specialmente coi brasileri

non ci sarebbe di peggio che usare la verga, o quel rigore soverchio o quell’asprezza

che ottiene poi sempre di per sé, o almeno ben di frequente, l’effetto contrario.

 E così bisognerà sempre astenervi dal provocare con parole villane,

come sarebbe quella di asino o simili, che umilierebbe noi piû che essi,

ma andare con saviezza, moderazione e pazienza. E quando ci fosse da usare rigore

sia sempre moderato, si avvertano a tempo le famiglie se alcuno non studiasse, -

e il vostro animo, non anche quando dovrete dare qualche castigo non abbia niuna

apparenza di perturbazione, ma mostrate dispiacere di dover castigare, mai mai piacere.

 E fatelo con parole e modi urbani, che educhino e vi acquistino l’affetto e la stima,

e non vi allontanino mai l’animo di chi è punito né degli altri.

È necessario avere molta pazienza, molta discrezione, e le ragazzate prenderle

per ragazzate.

 Ci vuole bontà, ma non connivenza né indulgenza coi pigri e con le mancanze.

 Ci vuole imparzialità, non beniaminismo.

 Avete sentito quella parola forte detta a tavola una volta, nei primi giorni

del primo ritorno dall’Argentina, quando mi parve che ci fosse stato un preferito,

e che stava al mio lato.

 La piû perfetta imparzialità ci vuole, o cari miei figli, e sempre una buona dose

di discrezione anche nel rigore.

 Non si tollerino gli atti discorsi discorso o atti scandalosi, e guardate la’Istituto

da quelli che fossero precocemente maliziosi o viziosi.

 Il Manzoni dice d’essere stato rovinato in collegio da un compagno

precocemente malizioso e corruttore.

 Vigilate, avvertitevi tra voi, correggete, richiamate, avvertitene le famiglie, -

e non c’è emendazione - con dolore e mostrando vivo dolore, ma allontanate:

prima base della vita civile e della educazione è la moralità, per qualunque popolo che

e sotto qualunque cielo.

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