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San Bernardino a Tortona


 L’anno 1418 San Bernardino da Siena, uno dei più insigni santi e benefattori

del suo secolo, da Milano, dove aveva predicato il quaresimale, se ne venne in Piemonte

e in Liguria, viaggiando sempre a piedi piû volte San Bernardino fu in più punti più volte

nella nostra diocesi: e in piû città e borgate nostre: a Novi, a Tortona, a Voghera,

a Rivanazzano, a Castelnuovo Scrivia, a Casei, a Sale etc.

 Ma particolarmente si fermò e predicò a Tortona nel 1418.

 Non si sa quanto tengo si siasi fermato a Novi; rimane solo memoria che nel 1466 vi

esisteva ancora il Convento che l’aveva ospitato, e vi è tuttora a Novi una chiesa che,

a ricordo del suo passaggio, porta il suo nome.

 Da Novi passò a Tortona, ove predicò alle turbe in mezzo ai campi a circa

un chilometro fuori dalla città dove al presente ora è il sobborgo di San Bernardino.

 Il santo era solito predicare nelle chiese ampie e ove non ne trovasse nelle piazze

perché le chiese più vaste non erano suff capaci a contenere la folla che accorreva ad udirlo

e ancora esiste la fabbrica del Convento di San Bernardino, trasformato ora in abitazione

civile che sino ad un anno fa era proprietà del sig.r marchese, ed oggi fu venduto

ai sig.ri Ragioniere Scevola ed Erminio Carbone e C.

 La chiesuola di San Bernardino è parte della navata di dex della antica chiesa

che era a tre navate dove era in tempo antico assai venerata la Madonna di San Bernardino

e il Ven.le Cosimo Dossena, Vescovo di Tortona fece gettare un piû solido ponte

sull’Ossona perché l’affluenza dei divoti alla Santuario della Madonna di San Bernardino

aveva reso quell’opera come di utilità pubblica.

 È dunque quest’anno il V Centenario del passaggio da Tortona di San Bernardino.

 E perciò la popolazione del Sobborgo di San Bernardino festeggiò con

con divoto triduo la cara festa del Santo Patrono: le Figlie di Maria la Pia Unione

delle Madri Cristiane e molti giovanetti del Circolo di San colla gioja sul volto simbolo

della purezza de’ loro cuori si accostarono alla mensa eucaristica.

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Don Il M. Rev.do sig.r Prevosto don Milanese volle la sera molto volentieri accettò

di tessere l’elogio del Santo la sera e rivolgere rivolse una parolae di congratulazione

e di incoraggiamento alla popolazione affollata davanti alla cara antica e venerata statua

di San Bernardino, e lasciò poi il sobborgo in mezzo alle dimostrazioni piû cordiali

di affetto de di quei suoi parrocchiani de’ parrocchiani.

Possa San Bernardino protegga dal cielo nel sobborgo omonimo trasformato

ora in abitazione civile, e proprietà sino a jeri del sig.r santo marchese.

 La chiesuola tuttora aperta tutt’ora al culto in San Bernardino

non è che una delle tre navate dell’antica chiesa del vecchio convento.

Narra Anche il Pollini narra che a Tortona esisteva in tempo antico la chiesa

della Madonna di S. Bernardino, dove forse il quadro prodigioso a noi fu portato

dal Santo o il Santo predicò ai piedi di un qui come a Gavi ai piedi di quella santa

e veneratissima immagine, verso della quale il nostro popolo tortonese prese

tanta divozione che era diventato come il Santuario della città.

 Toccò a un altro Santo, al e Il Venerabile Cosimo Dossena Barnabita

che fu Vescovo e grande Vescovo di Tortona dal 1612 al 1620, promuovere xx alla

fabbrica dare maggiore impulso alla chiesa detta la Madonna detta di San Bernardino

fuori della città sulla strada romana che viene da Genova.

Essa La chiesa già esisteva, ma egli la migliorò di dentro e vi fece un portico

fuori della facciata, che fu ai pellegrini di grande comodità e alla chiesa di decoro.

 Vi aggiunse una casa in servizio dei cappellani e di un confessore che doveva

risiedere colà per essere sempre pronto a disposizione dei xxlle divoti che continuamente

accorrevano.

 Ogni giorno si doveva celebrarvi un certo numero di messe, e oltre al confessore

vi doveva risiedere un cappellano ordinario.

 Disgraziatamente ottenne anche con Breve apostolico di fare di quella chiesa

e sue elemosine unione perpetua colla sacristia e fabbric. della Cattedrale,

e le entrate furono assorbite, anticipando precorrendo i tempi dal demanio,

e il santuario andò a perdersi, come e a ridursi allo stato di desolazione a cui oggi

lo vediamo.

 Le intenzioni del Venerabile Dossena erano certo ottime, ma noi raramente vediamo

fiorire i santuari e tenute a modo le chiese che dipendono dai capitoli canonicali,

anche oggi basterebbe fare una visita alla Madonna di Rinarolo l’unico santuario

che ha la nostra città, per vedere il freddo abbandono in cui quella

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bella chiesina che dove è lasciata mentre la pietà e il suffragio verso i morte potrebbe

alimentare che sono ancora tanto sentiti la vita cristiana dei potrebbero tenere viva

la fiaccola della fede nell’anima dei vivi.

 Ma torniamo a San Bernardino.

 Il Venerabile Cosimo Dossena procurò di agevolare il concorso alla Madonna

di San Bernardino col far alzare un un nuovo e detto ponte piû solido e adatto sopra

l’Ossona, e venuto a morire che è poi il ponte l’attuale sempre sopra la maggiore altezza

della piena di quelle acque. E il santo Vescovo l’abbandona

Ex E il Santuario della Beata di San Bernardino era tanto celebre che il Venerabile

Dossena dichiarò ai cittadini di Tortona che egli pensava di avere onorata la città unendo

quella chiesa Santuario alla Chiesa della Cattedrale.

 Piû volte passò San Bernardino a Tortona, ma la sua visita rimasta incancellabile

piû memorabile avvenne nel 1418. È dunque quest’anno il V centenario [...]

 Da Tortona, dice l’Alessio, si condusse a Rivanazzano, Voghera,

Castelnuovo Scrivia, Casei, Pontecurone, Sale ecc.

 E si deve gratitudine debbono al nostro dott. prof. Pio E. Cereti per le ricerche fatte

sul tortonese intorno al soggiorno fatto qui presso di noi del Santo.

 «Nelle In quasi tutte le città e paesi nostri dov’egli fu vi sono ancora nostri conventi

o ruderi di essi, i quali con la tradizione sempre viva di lui nel popolo,

confermano quanto narrano le cronache francescane e le storie locali della predicazione

del Santo in queste terre.»

 Un fatto clamoroso preoccupò Bernardino durante la sua predicazione sul tortonese

e precisamente a Castelnuovo Scrivia sulla via verso Casei dove pare abitasse

nel Convento della pace ma esso è ditale troppa natura esula dal tema

che ci siamo proposto, onde non ci parvero di poterlo saltare a pie’ pari.

 Da Castelnuovo passò in Alessandria dove dieci anni prima si era incontrato

con S. Vincenzo Ferreri e dove operò uno strepitoso miracolo.

 Alessandria ebbe poi sempre assai caro S. Bernardino, eresse in suo onore una chiesa

e un convento diroccati nel 1841 per erigere il penitenziario.

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