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[1904]
Andiamo a Gesù!
Giammai
il socialismo fu tanto potente in Italia quanto come dopo che
Giolitti
è al potere, mai la insipienza del liberalismo apparve piû evidente di oggi,
mai
la propaganda delle sette antisociali e anticristiane furono
più spietatea
e più turpemente corruttrice del nostro buon popolo.
È tempo dunque di svegliarci e di agire concordi.
Contro il socialismo, che bugiardamente promette ai popoli un pane
che loro non darà, havvi il grande rimedio del Pane che forma l’inesauribile tesoro
della nostra Chiesa.
Chiunque
ha fame può si satolli
in prima di quel Pane mistico che assopisce
le passioni, attua i desiderî, doma le concupiscenze
Le
moltitudini non basta il pane, da tenere in forza il
corpo, non basta all’uomo: esse
l’uomo
egli hanno qualche cosa
da soddisfare di più e di migliore a cui da xxxxxxxxx
del
ventricolo: le moltitudini per ci
vogliono pane e fede.
È
per questo che il socialismo ruinerà, perché
se di di pensare perché considera
l’uomo
come una bestia e nulla piû; se dice di
pensare alla materialità
della vita
non
vi parla che a una meta delle
di soddisfare non può provvedere le voglie a non
a
soddisfare lo spirito
le voglie, non può, non sa provvedere a soddisfare ciò che vi è in
noi di piû elevato e di più nobile, x
lo spirito.
Ecco
perché le moltitudini
il popolo si vanno
devono schierare nettamente
sotto
la Croce di Gesù Cristo: ché l’uomo non vive di solo pane perché
il pane da materiale da tenere in forza
il corpo non basta: l’uomo egli ha qualche cosa da
soddisfare di piû
e di meglio del ventricolo.
Il
socialismo perchè
considera l’uomo solo
come una bestia,, e
nulla a cui saziare
delle
voglie, e nulla più e
per questo ruinerà: perché le moltitudini non
vogliono pane
e fede perché il liberalismo che aveva intronato di belle promesse gli orecchi alle genti,
non seppe darci altro che tasse miseria, vergogne bancarie fame e piombo il socialismo
poi non ha voluto vedere nell’uomo che una bestia e nulla più a cui saziare delle voglie
e
nella soffoca gli odi e genera la pazienza, la
mansuetudine, la fortezza, l’amore,
soprattutto
la’amore.
Poveri
ne avrete sempre fra voi, disse il R
Salvatore: è allucinazione da pazzi
il pretendere di bandire la povertà della terra. Né è la povertà che genera il socialismo;
questa sétta, nemica di Dio e degli uomini, nasce dal sensualismo ed ha nel sensualismo
l’ultimo scopo.
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L’ingiustizia delle classi gaudenti, corrotte dal liberalismo anticristiano,
inacerbisce la lotta, in quanto che la povertà, abbandonata dalla borghesia laica,
diventa ogni di più pericolosa cliente del socialismo.
Ora chi è che può strappare i poveri a questa triste e ingannatrice tutela?
È, sovra ognuno, colui che tutti i poveri fa ricchi di sé
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