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[Pare un Discorso fatto ai giovani della S. Vincenzo - 1891]
Giovani, siamo pochi, è vero; non temete perciò avvalorati dalla benedizione
del nostro vescovo che sulle tracce luminose di Pio IX e di Leone XIII si dà tanto pensiero
della
di xx formare la
giovinezza allo spirito
exxxxxx eminentemente
cattolico
voi crescerete campioni di saggezza cattolica a dispetto di chi vi beffa e v’insulta.
Siamo meschini, lo confesso: ma non dobbiamo avvilirci:
l’Altissimo sa rendere adatti alle più elevate imprese i piû inabili fra gli uomini.
+
Coraggio, adunque, e avanti avanti
sempre nel bere!
S’infiammi
dunque il nostro cuore all’accento sublime e divi
celeste carità di Cristo.
Giovani,
Io Io le odo
sento una gemito
le voci di pianto: odo non ed ri
odo i gemiti
di
cento e cento anime d’altri giovani come voi lanciate nell’abisso
dell’incredulità...
Fratelli bisogna trarli di là, bisogna portarli ancora al cuore di Gesù donde furono strappati,
bisogna salvarli.
Sem
Giovani se avete un ma santo
nobile e santo concetto della dignità
dell’anima
vostra: della grandezza dell’apostolato cattolico: se avete una
scintilla di quella
sacro
fuoco di cristiana carità
cristiana carità che creò tanti eroi: schieratevi con
noi,
sorgete
a salvarli! nelle
nostre file o benedetti da Dio
dal Signore filo ed angeli
di consolazione e di sollievo: e volate a salvarli: Dio è con voi.
Ecco i sentimenti per voi e per altri: strapparvi alla immoralità ed allo scetticismo,
ti
infondere nell’animo vostro idee e
spirito crist nella vostra mente idee cattoliche idee
formarvi
compian; fondarvi bene nella religione fin d’ora
affinché giusto
non abbiate per l’avvenire a guastarvi il cuore praticando compagni o persone
che non ebbero la sorte di essere come voi cattolicamente educate.
«La ragione per quanti sforzi ella faccia, non riesce a sfondar le porte del Santuario.
Il Papa è il vindice della ragione e della fede.
Della pugna già l’ora è scoccata
Su, campioni volate a pugnar
Procombiamo pel trono e l’altar... vergognosa schiavitù e codardia è vergognarvi
avanti a tre citrulli che vi deridono.
Ma
v’ho detto di mostrarvi ove s’asconda il nemico e chi sia: e
sono
e il nemico ha il capo molteplice a combatterci benché che sorregge or qua or là:
ma
non abbiate paura, Dio è con noi! il nemico l’abbiamo in noi
stessi. Dobbia
Se
ci sta a cuore la salvezza altrui non
sacrifichiamo tutto alla nostra
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santificazione:
niuna cosa occasione
deve omettersi
sfuggirci, niun mezzo omettersi.
L’amore
a noi stessi dove
La rinnegazione di noi stessi e la Comunione frequente sono due fattori di santità.
Ed
per in voi, che
avete o giovani, sulla cui fronte brilla ancora
ancor candido
il
raggio dell’innocenza, mi
sta a cuore a Dio che risplenda la purezza.
Sapete
perché nella moderna soci
nel mondo la sacra fiamma di carità è morta?
Non
è perché la carità
solo perché senza Dio edi mondo xxxxxx
contro non v’ha carità;
ma
xxx per questo eziandio
che pel mondo non v’è pi
più lo spirito di di
onesta purezza
e
dove non v’è tenerezza di sentimento cristiano non che
si risveglia il senti
cuore
che
carità alitava una
s’effondeva una volta dalle famiglie e
nelle non sboccia verun fiore
di
carità. Se siete casti o giovani miei, per
esser sarete caritatevoli
e per serbarvi il cuor mondo siate sovente ai piedi di Gesù, andate alla Comunione
quanto
più potete stringetevelo al cuore. Giovani palpiti il vostro cuore
avviverà la vostra
carità
col suo sul suo si confondano i vostri
cox sospiri di Dio le
vostre lagrime
col suo sangue.
Amatelo
Gesù ed i raggi riflessi dell’amor vostro verso
di Lui, avvivati...
Ma di nemici ve n’ha molti, vi dissi poc’anzi: E voi gloriatevi di averne molti
e
d’ogni stadio, fin nei poeti di corte. Quando la beffa codarda d’un
cialtrone di strada x’xx
o la
viltà satira d’un
saputello, l’odio o la vendetta
satanico d’un sott
massone insulterà
alla tua società e con ghigno beffardo ti chiamerà Paolotto: tienti altamente onorato
di questo nome come titolo di Cavaliere di Cristo: non t’arrestare: né degnarli
d’una risposta: non ti curar di lor ma guarda e passa. Avanti con maggior lena e fermezza
di
propositi, vergognosa
codardia schiavitù è vergognarsi avanti a tre
i citrulli
che vi deridono non si spaventino i citrulli che no - Anime, Anime! - ... di propositi
ed animo generoso. -
È il 1 maggio! giorno in cui l’idra infernale del Socialismo leva a testa
e
manda ai quattro venti un ruggito di ribellione contro l’autorità
con ed in ultima
analisi
contro
Dio; principio autoritativo e fonte d’ogni potere. È
l’eco ax xxxxx xx
I
clamori d’insulto
furibondi d’insubordinazione.
Dal
1 maggio 1889... ad og già
all’oggi si ripete l’eco di quel non serviam...
È
lotta gagliarda tra verità ed errore, tra rivoluzione ed ordine tra
diritto e xx nequizia,
verità ed errore.
È una parte è Satana che s’arrovella e s’infuoca soffiando nel petto ai nemici
di Cristo odio abominio, infamia a quanto v’ha di augusto e di santo: dall’altra è Cristo
raggiante
di luce assiso che vi
spira pace e soave cillo
consolazione.
D’una
parte è Be Satana che
gravidan stringe nelle
mani grondanti sangue
la
nera bandiera della ribellione ove a
carattere di fuoco [è scritta]
«Morte!»
Dall’altra è un angiolo di consolazione che tien alta sull’abisso dell’empietà
una bandiera raggiante di candida luce imporporata del sangue di milioni di martiri
e
sovra cui l’angelo del Signore scrive
[Signore] scrive con
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raggi
di sole a fulgido oro «Caritas!» È la bandiera
Ecco: la nostra bandiera delle glorie
cattoliche
Ecco il vessillo degli apostoli di Dio ecco la nostra bandiera,
Fratelli
stringiamola ad Essa al
cuore quella bandiera: bagniamola di pianto soave;
essa sorreggerà il nostro piede vacillante, essa ci unisce e ci fa forti ed ispiri sempre
ogni nostra azione a Cristo a Vincenzo de’ Paoli e ai grandi eroi del Cattolicesimo
noi ti stringiamo al nostro cuore!
Salve
o Croce Vessillo di Cristo ci avvivi xx
xx la carità, ne franchi dalla superbia,
illumini
intelli ci forma alla
Religione istruisci nella giustizia: tu
son purifica e infiamma
il cuore e l’anima nostra, santifica e cospargi delle divine benedizioni ch’io vi prego,
o
giovani, e spero ne saranno comuni in cielo! ... vi svolgessi i
disegni del Signore sof
e
della Provvidenza e della nostra nostra
Società cara sopra di voi ed
il suo fine?
Lieti,
di poter oggi alla Conferenza che pose
questi o cari, giovani speranze della
società
di presentare in quest’istante alla Società di S. V. de’
Paoli che si degnava accogliendoli ad
aspiranti che in
accogliendovi ad xxxxxx
nelle file aspiranti prove
ha
in voi le piû belle speranze del suo
avvenire e del suo progressi, sento
che non
mancherei
crederei di venir meno al mio dovere se dopo avervi xxxxx
la mano persuaso
convinto
raccolti sotto lo stendardo della carità di
Cristo non v’additassi il
campo delle i
peri
delle l’inimico ed i pericoli: non vi spingessi a
slacciarvi corde magne et anime volenti
nel campo del vostro apostolato.
Là
a spiegare la vostra azione di
costante e feconda di
salvezza e di carità sacro
di
amore, di perfezionamento a voi stessi e pel
prossimo ch’è nostro pur
nostro fratello.
E
ciô non a
vostro gloria di Dio a
vantaggio vostro e a mio ed ed ancor più nostro bene
ed a bene comune.
La
Chiesa volse sempre le sue cure alle
generazioni ma età età alla fanciullezza
per formarne un popolo cristiano.
Ora
non Co Giovani, oramai non fa
v’è bisogno d’aver l’esperienza della
canizia
dei
bianchi capelli per conoscere che xxx
la gioventù, specie studiosa, è esposta a tutti
i
pericoli d’una società scostumata e d’una
setta che va
la fa trastullo di una turpitudine
e di
una setta che scristianizza l’anima e innesta nel
nei cuori indifferenza
giovanili
la miscredenza e l’impietà. e poi li fa schiavi, miseri, giovani, mette il piè di ferro
sul
loro con lo e li fa carro de’ suoi
trionfi!
Ma S. Vincenzo de’ Paoli l’angelo della Provvidenza, vegliava sopra di voi o giovani
miei
e voi felici ascoltaste in vita
l’impulso della grazia, volaste a stringervi a lui intorno
a vostra salvezza od a vantaggio altrui.
Il mondo abbatte nei cuori l’altare della religione cristiana che la natura stessa
aveva edificato; ebbene, o cari giovani, la Società di S. Vincenzo edificherà nei vostri cuori un altare: un santuario di fede e d’amore.
L’istruzione
che vi si imparte nella scuola
dalle cattedre per cura dello Stato nelle
scuole
di quan so per triste so per triste esperienza è in
generale la negazione della scuola
del
carattere italiano, essenzialmente cattolico, che si
formavanoxxxxx ebbero origine
e
forza sulla soglia del
tempio e sono la benedizione di Dio; ebbene, o cari giovani,
la
Società di San Vincenzo, che sorse dalla fede e della
e viva
palpita
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di
sovrumana carità; vinseg sarà scuola
eloquente v’insegnerà che la
fede xxx scienza non
senza
fede è assurda e negazione
ma che quali raggi d’uno stesso sole si accoppiano
mirabilmente a formare la felicità dei cuori a fecondare negli animi l’amore del sapere
per giovare altrui.
V’insegnerà
da alla xxx questo
triplice conserto di scienza e di fede unite alla carità
vedrete
sublimarsi un’arma la
ragione della vostra esistenza ch’è quell
santificare voi
e
l’amore all’xxxx a
Dio e nel Sig. sapienza scienza e fede, animate, fanno prodigi
e
salvano il mondo! e della
ogni vostra xxxx azione divinizzata
A questa scuola si conosce il mondo reale e non aereo e romanzesco: a questa scuola
s’impara
a perorare rettamente: si impara a lottare con
energia all’acquisto di quella forza
d’animo
senza la quale non v’è virtù. A questa scuola s’impara
a viver come si pensa,
ad
agire come si pensa, a pensare rettamente, alla [scuola]
di S. Vincenzo s’appara a
pensare
a vivere da cattolici col Papa e pel
Papa: professando ed anche
lealmente avanti
a chiunque i vostri principî, a procombere da eroi per Cristo e per le anime.
E
queste alte mire della Provvidenza sopra di voi xx
si leggono svolgono nel
fine
nell’insegnamento
della società stessa
che altre fine
aspirazioni non ha
se
non la santificazione e la salvezza di tutte le anime. nella
carità per la car
Allora
non si studia per vani fini: ma per amore
altrui [il] bene del
prossimo credono
sapendo
animati dalla fede che ci dice «studia per far del bene. Per salvare
le anime:
quanto farai ad un misero sarà come fatto a Dio! Cari giovani chi piû della religione
ci sprona allo studio ed al bene con fine sì divino!
Anime!
anime! Ecco il nostro proclama, ecco il nostro
campo delle nostre vittorie.
Anime!
Anime! ecco il nostro grido, x
il sospiro, il fine prossimo del nostro agire!
Anime!
Anime! - Voi foste il
pensiero, il cibo, voi, la vita dell’apostolo santo
della
carità! ebbene Voi
sarete sempre il nostro campo, il
nostro ed il ed il sospiro
della nostra vita!
Viva
il Papa! - Fratelli incomodare
non vi stupite se io a voi mi presento a
voi
col
grido di guerra che animava i gloriosi invitti campioni e x
xxxx del Papato
quando
nel 67 e la sotto le mura
da Bagnorea nella gloriosa giornata di Mentana emulando
il
valore degli antichi crociati si
chiamarono le teste scoperte battevano la perfidia
e la
prepotenza... della rivoluzione in nome della
civiltà libertà di Dio, assai
più
eroi
piû nobili che i trecento d’Antela
valxxxx fecero del loro
petto propugnacolo
all’ultimo
santuario della civilizzazione
della vera libertà e d’ogni civilizzazione:
e
scudo alla altare croce
ed alla fede di Cristo.
Si:
Viva il Papa! questo grido io giovane lo raccolgo dalla tomba di
quegli
quei
cavaglieri di Cristo
prodi lo raccolgo e lo faccio mio
proclama programma
della
mia vita. Viva il Papa! Salve,
- Salve, o proclama di lotta e di pace: di fede e d’amore: io ti
saluto!
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Tu
informerai la mia vita: tu mi insegnerai come
vive il soldato di Cristiano
a parlare altamente e senza reticenze e senza codardia, a vivere secondo il giusto,
parola d’ordine nella lotta e tessera di riconoscimento nella tregua, tu sarai la professione
della fede nell’ultimo sospiro di mia vita! Viva il Papa. -
Il
Papa; non ultimo degli amori supremi del mio cuore: tu ispiri la mia
pensi mente
e
dai sei l’anima della
mia azione cattolica; tu sei il sole della fede à cui raggi fiorisce
in
terra la libertà e la scienza: tu la ragione del mio credere e la
tua fede parola
dottrina
la ragione del viver mio.
Viva il Papa! Salute, tessera di unione e di azione!
M’è
dolce incominciare la mia
a schierarmi fra i guerrieri di Dio al grido di Viva
il Papa!
È
lode c cc ebbe de’
piû illustre questo
grido che uno de’ giovani commilitoni
crociati
Crociati di S. Pietro, avanti al fuoco del combattimento sfavillante
di gioia
dopo
aver pugnato come un
leone e lampeggiando nel sembiante l’ar
e trasfondendo
l’ardire
dell’animo suo, provocava
sopraffatto moriva d’in piedi stretto alla sua bandiera
gridando: Viva il Papa!
... almeno finché siano talmente fondati in religione, che non abbiano a guastarsi
praticando compagnie che non ebbero la sorte di essere cattolicamente educate.
La Chiesa volse sempre le sue cure alle nascenti generazioni per farne un popolo
cristiano
l’istruzione catechistica, la frequenza de’ Sacramenti, certe festicciole ad onore
de’ protettori di questa cara gioventû..... tutto si farà sacrificheremo la vita per infondere
ne’ loro animi la religione e la pietà.
Seguendo
le traccie luminose di Pio IX e di Leone XIII, non è a dirsi quanto
lieto
il
pensiero che si prende il nostro vescovo per l’istruz.
l’educazione la formazione
di
una gioventù cattolica e quanti fanno
i sacrifizi che fa per essa.
¨