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           [maggio 1893]


 Viva il Papa sarà sarà grido di guerra e professione di fede! si, o fratelli che tale....

 Animo generoso, gloria della religione e vanto della patria: io ti saluto!

 Pieno della grandezza del tuo cuore magnanimo, convinto e fidente nella santità

della tua causa per cui è poco morire una sol volta, io mi prostro a baciare la sabbia

rosseggiante del tuo sangue io m’ispiro alla orma tua orma, o forte! insegnami come vive,

come lotta e come muore il soldato cristiano!

 Ave, o Martire e vincitore intrepido: la tua ombra raggiante di candida luce

e imporporata del tuo sangue mi commuove alle lagrime e m’inspira vita alla pugna!....

 Viva il Papa! tu sei vincolo di unione! tu sorgente di forza.

 Sì scendi, o fratello, scendi in quella tomba sovra cui verranno ad ispirarsi i nepoti,

il sacerdote e la vergine, ad intrecciarvi corone di gloria. Sento il loro cuore palpitare

all’unisono col mio.

 La bandiera di Dio che ti raccolse nelle sue pieghe mortale e il sacerdote e la vergine

non cadrà: essa non conosce conosce confitte non s’inchina né si spezza

neppure avanti agli arbitri dei secoli...

 A me, a me lo stendardo dei trionfi cattolici!

 Imporporata dal sangue tuo e di quello di mille eroi la leverò alta

ed a bandiera spiegata mi presenterò ad arruolarmi nelle file cattoliche.

 Si stretto a questa bandiera sovra cui l’angelo del Signore scriveva a fulgido carattere

oro: Viva il Papa: io mi presenterò ai campioni di saggezza cattolica li abbraccerò

e bacerò in fronte e dirò loro: sono dei vostri [e dirò loro]: accoglietemi son vostro fratello.

 Avvalorato dalla benedizione del Cristo vivente io anelo a piantar questa tua bandiera

sul Campidoglio ed a’ suoi piedi procomberò per ile diritti del sangue di Cristo sovrano

nel mondo e per le ragioni inalienabili del Romano di libertà ed indipendenza

del Pontificato Romano sempre sempre gridando: Viva, Viva il Papa!

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