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Alla Nobile Sig,na
GIUSEPPINA dei Marchesi VALDETTARO
Corso Dogali nø a( ? )pr, p, G E N O V A
11 Maggio 1912 .
Buona Figliuola del Signore ;
Oggi ho un po' di tempo e me ne valgo per inviare a Vostra Signo-
ria e a Giulio una parola di cristiano conforto .
Il d dei funerali aveva detto al fratello che mi sarei trovato
alla stazione di Tortona alla Loro partenza; ma poi proprio non po-
tei venire, e me ne rincrebbe .
Dopo, non fui quasi più fermo a Tortona, so che venne la Sig,na
Vittorina, ma non mi trovò; mi trovo ora con una montagna di lavoro;
sia di tutto benedetta la volontà di Dio .
Tuttavia non ho lasciato colla divina grazia di pregare per Lei e
per tutti i suoi Cari , che sono in tanto lutto e dolore, e per la
nostra povera Morta .
I miei Chierici e gli orfani e parecchi di noi Sacerdoti continuano
anche qui a Roma a dirle ogni giorno il Rosario, ed io continuo a ce-
lebrare le Messe che Essa mi diede, quando passai da Genova .
E le nostre preghiere continueranno, come facciamo per il caro Av-
vocato .
Sabato scorso, 4 corr, era di ritorno da San Remo per recarmi a vi-
sitare il nuovo Orfanotrofio che apriremo a Bra, sulla linea Savona -
Torino, e volli fermarmi a celebrare al Santuario della Misericordia
presso Savona. Era partito alle 2 di mattino da San Remo pel desiderio
di celebrare alla Misericordia, e proprio aveva da pregare per molti
e da raccomandare alla SS. Vergine molte cose, ma la Messa l' ho volu-
ta dire per l' Anima benedetta di sua sorella, e mi ricordai anche
di Loro, e che una volta la Sorella mi aveva detto di venire a Leggino
che poi saremmo andati a dire Messa al Santuario. - Povera Signora! era
veramente molto buona e molto divota !
E il buon Giulio come sta ?.
A Viguzzolo mi pareva disfatto dal dolore. - Il giorno che venni a
Torino, e l' inferma voleva parlarmi, vedendo che non vi riusciva e per
tranquilizzarLa, immaginai tra me e me che cosa mi volesse dire mai, e
pensai che mi volesse raccomandare Lei e Giulio, e allora La assicurai
che, col divino aiuto, io da povero prete avrei sempre avuto per Loro
gli stessi sentimenti di rispetto e di doverosa bontà che ebbi verso
il povero Avvocato e verso di Essa .
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E allora mi parve che fosse contenta, e che, volgendosi quasi ver-
so il Marchese Alessandro che la sorreggeva, mostrasse anche nella
espressione del volto come il conforto che provava.
Ora quindi mi sentii mosso nel Signore a scrivere la presente per
compiere in qualche modo la promessa fatta .
Scrivo molto alla buona, ma nel Signore, e nel desiderio di dare
qualche poco di sollievo .
Buona Figliuola del Signore, che la nostra Santa Religione sia a
Lei e a tutti Suoi Cari larga di consolazioni! Capisco bene che è
impossibile empire il vuoto che resta intorno a Loro; ma si figurino
quello che realmente è , e che la nostra dolce Fede ci insegna, che
la santa Sorella Sua cioè si trovi fuori dei brevi confini di questa
valle di pianto, e che La rivedremo e ritroveremo in luogo pieno di
luce e di beatitudine, dove è la nostra vera patria, e dove Iddio
Misericordiosissimo tutti ci aspetta per darci il premio delle nostre
opere buone .
Oh felici noi, se in questi momenti di dolore coltiviamo questi pen-
sieri! Felice l' anima che sa usare delle tribolazioni e dei distacchi
dolorosi di questa vita per disingannarsi pienamente di essa, e per
dirigere più direttamente al vero porto della salute il vivere suo !
Felice chi sa cavare il frutto dolce del santo amore di Dio: il frut-
to del Santo Patire con Gesù Cristo Crocifisso Signor Nostro e con la
SS. Vergine Addolorata, e sa cavare tale divino dolce amore e pati-
re da questa radice amara !
Oh beato chi, con la divina grazia, sa prendere la sua Croce e se-
guire Nostro Signore ! e vestire la sua testa della Corona di spine,
e dire al Signore: Signore mio dolce, ajutatemi! datemi il pane no-
stro quotidiano: cioè, col vostro Divin Corpo e Sangue , datemi i vostri
dolori, le vostre tribolazioni, le vostre amaritudini fatele provare
anche a me che voglio essere vostro e tutto e sempre vostro, o Signo-
re anche in Croce! anche in Croce: anzi in Croce, vostro in Croce !
Oh benedetta Lei, figliuola del Signore, se cos amerà il Signore,
e si varrà di questo grande dolore per darsi tutta a Gesù Crocifisso
con grande amore. Io ho pregato per questo nei passati giorni, e che
Gesù lo faccia !
Del resto tutta la rassegnazione nella perdita dei nostri Cari, per
noi che abbiamo la Fede, non si riduce se non ad un poco di aspettare fin
che Dio voglia. Ma noi non abbiamo, veramente parlando, perduto nul-
la: nulla è morto per noi: tutto vive, o, al più dorme .
Ma conviene, come dissi, fare atti di viva fede, credendo che Dio è
onnipotente, e che ci può consolare : che la SS. Vergine Š Madre di
Misericordia ed è la Celeste Consolatrice degli afflitti. Essa, certo,
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avrà ricevuto tra le Sue braccia materne l' anima della ottima e
santa Sorella Sua, e ci vuole consolare tutti nei nostri dolori,
ed in ispeciale modo consolerà e guiderà, come vera Madre del Pa-
radiso, Lei e il Giulio .
E come io povero prete peccatore farò per Essi e cos Loro si ri-
cordino di pregare qualche volta per me, che faccia sempre la S.
volontà del Signore, e salvi anime, com'Š la vocazione che Dio mi
ha dato. - - Con profondo ossequio a V. Signoria Nobilissima e a
Giulio, e benedicendoli nel Signore mi professo
dev,mo servo in Gesù Cristo Crocifisso e Maria SS.
Sac. LUIGI ORIONE
della Div. Provvidenza.
Roma, Chiesa di Sant' Anna
presso il Vaticano a Borgo Pio 102
11 Maggio 912 .
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