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Alla Nobilissima Sign,na
Marchesa GIUSEPPINA VALDETTARO
a Via Dogali, 6 G E N O V A
Alleluja! Alleluja! Anime e Anime !
Tortona, il d XI / IV - 914 .
Ottima nostra Benefattrice ,
Sono stato assente da Roma sino a martedì, e al ritorno vi ho
trovata la Sua gradita lettera, della quale ringrazio.
Non potei risponderLe subito per le occupazioni: sono giunto
jeri sera qui dove starò sin dopo Pasqua, per tornare dopo a
Roma ove ho molto lavoro con la divina grazia.
Vengo dunque ad augurare a Lei, a Giulio, a tutti i Suoi Cari
di Famiglia buona e santa Pasqua! Io ebbi la consolazione questo
anno e l'altro jeri di farla la Santa Pasqua dalle mani del Papa,
e in quei momenti, come ogni giorno, ho pregato anche per la com-
pianta Sua Sorella. Per Essa e per l' anima del Marito Suo ogni
giorno si celebra, e talora hanno anche più di una Messa al gior-
no .
Non so se, passando da Genova, mi sarà dato potermi fermare ,
e in questi giorni che sto qui dovrò andare altrove; se lo po -
trò, Le farò breve visita, ma, se non venissi, mi scusi, e pre-
ghi per tutti noi. E buona Pasqua .
Lei dica di nuovo al Suo Direttore di spirito che veda un po'
Lui, se Vostra Signoria non debba essere una piccola pietra di quel
povero Istituto del quale Le parlai .
Scrivo così, perchè da più mesi mi va ritonrnando questo
pensiero: che Le dovessi di nuovo scrivere ciò, ed ora V. Signo-
ria me ne dà con la Sua lettera occasione; ma Ella stia pienamen-
te al Suo Direttore: poichè nulla voglio di ciò che non è da
Dio, e per me sono lietissimo tanto sia s come sia no.
Del resto stia tranquilla che pregherò Nostro Signore, perch‚
La illumini sulla sua santa volontà a riguardo di V. Signoria .
E Lei preghi , ma anche senza ansietà; all' anima che prega
Nostro Signore sempre fa conoscere la sua divina volontà, e la
si conosce in una grande pace e conforto spirituale interiore .
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Ho visto jeri qui di bei rami di gigli che erano stati posti
attorno al S. Tabernacolo nel Sepolcro. E D. STERPI mi disse a-
verli inviati Vossignoria. Che Dio La ricompensi. E dacchè Ella
si offre a mandare per la nuova Parrocchia che il S. Padre si de-
gnò affidarci in Roma dei fiori, - se non li avesse ancora fat-
ti, e se i gigli non venissero di troppo costosi - La vorrei pre-
gare di mandarmi tutti gigli. - Voglio assiepare Gesù Signor No-
stro di gigli .
Gesù è il giglio e si pasce di gigli dice la S. Scrittura :
Qui pascitur inter lilia .
Le accennerò ora di che Le veniva a parlare Don Sterpi quan-
do Le scrisse . Era io che mandava a V. Signoria Don Sterpi per-
ch‚ avevo fatta una corsa a Tortona; ma non poteva trattenermi
a Genova .
La cosa Le far… forse meraviglia, ma la veda sotto la luce
del Signore. Io pensavo un giorno a Giulio , quando una famiglia
distintissima e profondamente Cristiana che ha forti interessi
in una Società molto seria e remunerativa , mi aveva come pre-
gato di fare un passo in un posto di quella Società persona
sicura e come di famiglia. A me parve che il Signore avrebbe for-
se potuto anche disporre che Giulio potesse mettersi doppiamente
a posto, poichè essi mi avevano parlato d'una loro figliuola
religiosissima e ricca. Chi sa mai? il Signore delle volte giuoca.
Però in queste cose è il Signore che deve muovere le anime.
Io conosco molto la Famiglia: il padre era Generale .
Hanno una Società di piroscafi, e conosco bene anche i Paren-
ti: un altro Zio è Direttore della Banca d' Italia di una delle
nostre principali Città .
Sarebbe Giulio stato assunto, e cointeressato col tempo, sen-
za bisogno che vi impegnasse capitali propri .
Io ne avrei sempre parlato prima con Vossignoria, e, non po-
tendo venir io, appunto ne avevo incaricato Don Sterpi, che è
Sacerdote che mi capisce bene, riservatissime e di piena mia fi-
ducia .
Non avrei osato scriverLe ciò , se si trattasse di altra per-
sona, e Vostra Signorina non mi conoscesse .
Io non vado cercando tale lavoro, anzi mi sento ben alieno;
ma il concorrere, oggidì, che c'è così poca religione , a forma-
re delle buone famiglie cristiane, è anche un' opera che piace
al Signore e alla Chiesa .
E la cosa si era presentata da sè , e tanto spontanea .
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Poi mor uno Zio di quella Famiglia, che mi era amico caris-
simo, e dissi a Don Sterpi di sospendere: egli faceva da padre.
Parve a me potesse esser una via che Dio apriva a Giulio
per sistemarlo, e forse per tranquilizzare Lei, vedendolo a po-
sto, e a posto bene , anche solo come impiego. Perdoni la libertà,
e non se ne scandalizzi; ma prenda tutto in Domino: questo Le di-
ca che talora , pure in mezzo a tante faccende, penso a Suo fra-
tello, e prego il Signore anche per Lui .
La Contessa Spalletti, - che è donna molto lontana ancora dal-
la Chiesa, ma con la quale mi trovo in relazione per volont… dei
miei Superiori pel bene degli orfani del terremoto - ( della cui opera
essa Š Presidente ) -, mi parlò più volte del fratello di Vostra
Signoria, che è nel Piemonte Reale a Roma, e sotto di cui Š un
Suo figlio, e me ne parlò molto molto bene. Deo gratias .
Preghi per me , e mi abbia con profonda stima dev,mo servitore
in Gesù Cristo e Maria SS.
Sac. ORIONE LUIGI
d. Div, Provv,
L' indirizzo di Roma è: Chiesa d' Ognissanti
Via Appia Nuova n. 136 .
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