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   Alla Nobile Sign.na Marchesa

   GIUSEPPINA VALDETTARO

   Corso Dogali, 5 - 4    G E N O V A



   Anime e Anime !

   Reggio Calabria, XIII / X - XIX .

       Istituto San  Prospero



  Buona figliuola del Signore ,


 1) Ricevo Sua del d 8 corr,: ho pure avuta l' altra che riferiva

su le proposte di Suor Leporati, - già risposi in merito .

 2) Non conosco Istituto Buon Pastore di Reggio Emilia .

 Mi parrebbe opportuno richiedere più dettagliate notizie su cia-

scuna delle tre proposte. Non si può decidere su una domanda fatta

in blocco per tre e su cartolina postale, aperta a tutti, dove molte

cose non è possibile nè conveniente dire .

 Chiedere quindi età e ogni precedente, e certificati di salute, e

ogni altra prudente domanda. Ignoro lo scopo dell' Istituto buon Pasto-

re di Reggio ma, in genere, prendono nome dal Buon Pastore gli Istitu-

ti che raccolgono i precedenti delle raccomandate.

 Cos, quando sono Suore che raccomandano, c' è quasi sempre motivo di

diffidare, specialmente se le vocazioni vengono in blocco e da gente

che già abita con Suore .

 La mentalità di certe Religiose è molto curiosa: non si fanno scru-

polo di giocare, come si dice, a " scarica barile " pure di epurare i

loro Istituti.  Occorrerà che Voi, o buona figliuola del Signore, vi

facciate sempre rilasciare, dalle Superiore di altri Istituti, che man-

dano loro dipendenti tra le straccione, una dichiarazione scritta che

l' Istituto, che le dimette, sarà sempre disposto a riprenderle qualora

da noi non potessero, per qualunque causa, rimanere.  Noi la facevamo

per la nostra che andava a Venezia, ed era giusto ed onesto .

 Cos sarà più difficile restare ingannati, - perchè è rara la

dirittura e lealtà in certi Istituti di Religione; sono educate a un

genere di spirito che fa pena, perchè ammette silenzi e restrizio-

ni mentali, che sono vere falsità: vogliono liberarsi degli scarti, e

non badano più in là . Vedo qui .

 Avanti di inviare a San Sebastiano altro personale, amerei farvi una

visita, oppure ci vada Lei. Io andrei per la prossima vestizione della

cieca, e non potrò ritardare, perchè Don Perduca non avrà pi— tanto


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da restare colà, e amo andarvi che vi sia ancora lui, anche per il

contratto della casa nuova. E` poi un dovere per me dopo il bene che

Don Perduca fece a quelle nostre Suore. Non mi rifiuto affatto di da-

re ogni possibile ajuto, - solo amerei vedere prima. - Quanto alla

Bruni, Ella dice bene che è la sola in caso di dare lezioni, ma come

si troverà con Maria Vittoria?  Lei sa bene come sono, ed è diffi-

cile , a quell' età, esigere troppo dall' una come dall' altra,  - e

si deve sovra tutto cercare che ci sia la buona unione dei cuori in

Gesù Cristo, e molta pace e unione. Il difficile sta sempre a tro-

vare ai soggetti la nicchia adatta a ciascuno, in relazione ai bisogni

delle Case .

 Non so chi sia la postulante condotta dal Parroco di Montesoro.

Don Zanocchi mi scrisse una settimana fa che era giunta lettera di

questo Parroco che annunciava di condurre giù una monacanda: non so al-

tro , nè a me egli scrisse mai nulla, nè ne parlò .

 Speriamo faccia bene.  Non ora, ma con più agio, potrò sapere

chi essa Š dal Parroco di Roccaforte, che è mio buon amico, e per-

sona fidata. Il Parroco di Montesoro  si sarà presa , senz' altro,

la libertà di condurre quella figliuola, perch‚, quando si aperse S.

Bernardino, egli era Chierico da me e assistente dei miei ragazzi, e

deve essere stato a S. Bernardino a dire la Messa a voi altre .

 Quanto ad andare a Quezzi, al mio ritorno, farò il possibile, -

come pure cercherò di vedere il Padre. Intanto me lo riverisca e por-

ti la benedizione alle Cieche .

 Che il Signore Vi benedica e conforti tutte !

 Queste di Reggio, come quelle di Prunella, non le vidi ancora .

 Sono giunto stanotte alle 2.1/2, dopo due giorni di assenza  e di

cammino attraverso alle montagne dell' Aspromonte, dove sono stato

per servire la santa Chiesa .

 Oggi dovevo essere a Messina, ma mi fermo per farmi visitare, - spe-

ro sarà nulla, perchè febbre non ho, e, pure con la vita che dolora,

posso fare qualche cosa.  Così oggi vedrò quelle figlie che sono

qui a Reggio, e, se appena potrò, nel pomeriggio vado ancora a Messina,

se no, pazienza !

 Sento che il Signore mi aiuta tanto, che quando ci penso non so qua-

si pensarci per la confusione .

   dopo mezzod

 Sono stato a San Francesco a vedere quelle cinque figliuola del Si-

gnore. Stanno bene e sono contente, e mi chiesero di Lei e incaricaro-

no di inviare a Lei e a tutte le altre ogni loro saluto in Domino. Al

le tre  che c' erano prima, vi si aggiunsero una di Cosenza di 21 anno

e una di Bova di 22 anni. Di Bova ce n' era una seconda, ma chiese di


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andare a casa a vedere quella che le fece da madre;  non ritengo che

ritorni. Erano le due da tempo raccomandate da Mons. Albera .

 Domenica apriranno un po' di Oratorio Festivo, e facilmente si daran-

no ad esercitare la carità presso le malate,  ricche e povere, assisten-

dole . Avranno bisogno di essere un po' istruite, ma spero che si po-

trà fare, andranno a due. Sarebbe un' opera tanto desiderata dalla Cit-

tadinanza e da Monsignor Arcivescovo e a cui nessun Istituto di Suore

ha provvisto sin qui;  cos non si toglie il pane alle altre e si

riempie una lacuna;  facendo la carità alle anime, curando i corpi .

 Non andrebbero per tutte le malattie, s' intende .

 C' Š pericolo che ora la Chiesa di San Francesco resti senza sacer-

dote, preghi un po': ci sono tanti preti che fanno poco o nulla, - che

Iddio ne mandi qualcuno di più a noi, che tanto ne abbiamo bisogno .


 Benedico, conforto e sono in Gesù Cristo e Maria SS.


       Sac. ORIONE

         della Divina Provv,za


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