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Anime e Anime !
Tortona, 26 Gennaio 1920 .
Buona figliuola del Signore ,
Sono giunto a casa jeri sera tardi .
Tornato da Genova il 7 corr, sono ricaduto malato qualche
giorno dopo, perchè , andato quasi subito a Pisa nei giorni di
quelle piogge e inondazioni, mi presi molta umidità e freddo.
Poi si aggravò molto e subito certa Sig,ra Gallarati Francesca
Ved, Zurletti, abitante in Alessandria, che io avevo già trovata
malata tanto il 3 genn, motivo per cui non partii pel Brasile ,
avendo saputo dal Medico che aveva un cancro al fegato e che, a
81 anno, non avrebbe passato l' inverno.
Era una mia benefattrice, quella che mi diede lire 20.-000 a
vitalizio, onde potei acquistare questa Casa nel 1905.
Dovetti andare e venire, pure con febbre, in Alessandria, per-
chè io ero suo esecutore testamentario . Essa moriva il 20
corr, ma, per liberarmi da ogni responsabilità e mettere tosto
in possesso gli Eredi, dovetti trattenermi fino a jeri. Ora
sono libero, e sto bene, e potrò occuparmi anche delle Suore ,
con l' aiuto del Signore .
I Ulderica, la cieca di Roma, si trattenga a Quezzi finchè
non abbia una da sostituirla: questa è per essa la volontà di
Dio, e vi si acqueti, se intende avere e coltivare in sè il ve-
ro spirito di buona religiosa .
La leverò, ma, al momento, non lo credo opportuno .
2) Andrò a Bra e parlerò a Maria Margherita .
3) Risponderò anche a Maria Bruni, della quale una lettera
di Don Cribellati, avuta oggi, dice: "C'è poi la Maria Bruni
che - Lei lo saprà - è un osso un po' slogato, per una Comuni-
tà...."
Tuttavia ha del buono.
4) Ci penserò, quanto a mandare la Giulia a San Sebastiano,
o, meglio, ci pregher• su un po'. Avrei qualche motivo per non
madarla, ma non Š cosa inerente ad essa .
5) Solo oggi so che Lei è stata malata, perchè solo oggi
ricevo le sue lettere in data 14 Genn, e 23 Genn, e una lettera
di Maria Vittoria del 18 gennaio, dove appunto parla che Vostra
Signoria era malata, e ne parla con molta carità, in Gesù Cristo.
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Sono ora molto contento di saperla in convalescenza. Il Signore
La conforti .
6) Se la Ulderica insistesse mai con pertinacia di tornare a
Tortona, allora La prego avvertirla che intendo non che vanga a
Tortona ma che ritorni a Roma, dove già era. E, in caso, si farà.
7) Quanto alle due malate di S. Bernardino, M. Speranza la
potrei mandare a M. Mario, ma non posso lasciarla vestita da Suo-
ra, perchè là, nella stessa Casa vi sono preti, frati -(due ere-
miti e un giovane di 20 anni) -.
Che direbbero a vedervi anche una Monaca?
Lasciarla vestita da Suora non si può, ed è inutile parlarne.
L' avrei già mandata, ma vestita in abito civile , se non la
avessi sempre trovata con febbre , e poi dovetti partire .
Ora sentirò il Medico.
Ma non posso mandare colà una malata e, tanto meno, potrei
mandare delle malate a Reggio Calabria, dove attualmente sono
già in undici e due altre che stanno per entrare, - e tutte sul-
le spalle del povero Don Cribellati che non so proprio come fa
ad andare avanti, avendo anche il suo Istituto San Prospero che
era già in passivo.
Mi è venuto in mente di far venire su alcune da Reggio cos
si fa posto ad altre, e si provano.
Quanto a Suor Maria Giovanna il Medico mi ha detto che è cosa
molto vecchia, ed essa stessa me lo confermò che già di quella
malattia ripetutamente era stata malata, prima che venisse da
noi . Perchè non dirlo prima, che si sarebbe forse potuto preve-
dere e prevenire ?.
Difficilmente essa potrà lasciare pi— Tortona, a meno si vo-
glia, per le malate, aprire già apposita Casa e forse sarebbe me-
glio , poichè una parte le abbiamo prese che già erano malandate.
Anche la Concetta di Quezzi ricordo che era già molto rossa
in faccia, quando venne da Roma, e i genovesi hanno, in propo-
sito, un detto particolare, che vuol dire: "bello rossone,
bello marcione ".
Anche qui in Casa ne abbiamo due altre Suore con l' influenza,
e anche molti ragazzi, forse 20. Anche Agnese come Lucia, la cuo-
ca, sono malate. - Deo gratias !
8) Venga pure Maria Vittoria con le due di Genova .
9) Scriverò alla Nobile di Ameno, e possibilmente vedrò se
non sia il caso di cambiarla la Nilde .
Manderò anche però l' aiuto , prima .
10) Accetti pure in prova quella terza da Genova che non sa
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leggere nè scrivere, e che fu proposta a Maria Vittoria come
buona figliuola.
Per oggi rispondo alle sue ultime due lettere: vedrò di tro-
vare le altre sue, scritte dopo il 7 corr, e risponderò se tro-
vo cose cui qui non avessi già risposto. -
Preghi pel padre di Don Zanocchi, colpito da paralisi: è un
sant' uomo e voleva farsi della Congregazione, essendo rimasto
vedovo .
Io pensavo fino di metterlo a Quezzi, in quella Casa divina
dal resto. Benedico e conforto in G. Cr,
Ossequi al Padre e a Giulio.
Mi creda in Gesù Cristo e Maria SS. dev,mo servitore
Sac. ORIONE
della Divina Provvidenza
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