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   Alla Nobile Sign. Marchesa

   GIUSEPPINA VALDETTARO

   Corso Dogali, N. 5 int, 4   GENOVA



   Anime e Anime !

   Venezia, il XII Gennaio 1923 .



  Buona Figlia del Signore ,


 Ricevo la Sua del 10 corr, con la unita lettera di Suor Maria

Francesca .

 E` cosa che aggiusterò io andando prossimamente a Reggio C.,

per lettera temo di sbagliare o verso una parte  o verso l'altra ,

perchè anche gli altri mi hanno scritto mettendo le cose in una

luce diversa, in parte, anzi mi avevano scritto da tempo .

 Ella voglia far sapere a Suor Maria Francesca che stia tranquil-

la, che spero presto avere sistemato tutto .

 Come oggi stesso ho scritto a Mgr. Arcivescovo di Reggio, il qua-

le ( essendo morto ora il Parroco di Prunella ), offerse a noi la

Parrocchia di Prunella - presto sarò in Calabria .

 E già vi sarei, se non ci fosse qui Don Sterpi preso da bronco-

polmonite, - il chè mi tiene in qualche apprensione .

 Preghi, e faccia pregare per lui .

 II) Ieri fu qui l' Arciprete di Caorle, e mi parlò della Suo-

ra cieca e del suono .

 Ne ho parlato al Patriarca, il quale ha dato il permesso, e lo

dò anch' io .

 Non è cosa proprio regolare, ma laggiù a Caorle si è un po'

in paese quasi fuori del mondo, e quindi... Voglia piuttosto rac-

comandare che suonino non roba allegra, cioè mondana, ma musica

buona e sacra, come il Patriarca mi raccomandò e come vuole la

Chiesa .

 III) Suor Maria Povertà la mandi ad Ameno , appena si possa;

- perchè a Genova, al momento, non avremmo personale da metterle

vicino .

 Se però c' è personale e modo di mantenerlo, non ho alcuna dif-

ficoltà che sia posta a Quezzi .

 Vedrò di passare a Genova , prima di andare a Roma, e andrò da

Canepa .

 Qui Don Sterpi s' è lamentato forte perchè fu tolta una Suora

dal Lido, la migliore , e dice che quelle che vi sono, tolta un po'


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la Superiora che si presenta molto bene ed ha incontrato, le al-

tre non reggono alla situazione, e non sono formate. E cos Ma-

ria Vittoria e Don Perduca per un' altra ( credo la cuoca ) tol-

ta a S. Sebastiano .

 Si dice anche che alcune non si fa che farle girare e altre

sembra godano diritti di intangibilità .

 Speriamo che la Madonna ci aiuti a mettere le cose a posto, po-

co a poco. Penso che se Lei potesse ora darsi tutta alla forma-

zione delle Suore, adesso che vanno mano mano estendendosi, sareb-

be proprio un gran bene .

 Converrà rivedere le pratiche di pietà, perchè non ce la

fanno, o fanno le cose strapazzatamente. Vedo che le Suore di Ma-

ria Ausiliatrice, che qui le Suore del Cottolengo, tutte di recen-

te fondazione e che ebbero a istitutori dei Santi, hanno preghie-

re pi— discrete. Le nostre vanno a letto alle 10 e forse pi— tar-

di, - come possono la mattina fare tutte le cose loro ( orazioni,

Messa, Comunioni ) e poi un' ora di meditazione ? e essere poi pun-

tuali ai loro uffici?.

 Qui, al Manin , sono 4 Suore, e 90 persone: fanno cucina, ten-

gono la guardaroba e cuciscono la biancheria , tengono l' infer -

meria e lavano per sè e per il personale della Casa,  ( circa

20 persone ) e hanno tutto il tempo di osservare la loro Regola.

 All' Orfanotrofio hanno gli stessi uffici e ce n'è nove, e il

bucato che fanno ( oltre tutto il resto ) è per circa 50 persone.

Nè qui nè la tengono lavandaia .

 Ritengo che dipenda,  in buona parte, dalla distribuzione delle

attribuzioni e dal non essere soverchiamente aggravate da lun-

ghe pratiche di pietà .

 Bisognerà che anche noi si veda ciò che si deve mantenere

fermo e ciò che si può o si dovrà togliere .

 Queste Suore che sono qui e all' Orfanotrofio sono le Vincen-

zine del Cottolengo, le ciocòte, come le chiamava il Beato, e non

sono nè arche di scienza nè hanno doti straordinarie, ma è mira-

bile vedere che avanzano ancora un tempo discreto, e fanno le loro

divozioni senza fretta e molto pienamente, mattino e dopo pranzo .

 Qui al Manin non c' è Chiesa - ( eccetto che la Cappella interna

con Gesù Sacramentato ) - e queste vanno alla vicina Chiesa degli

Scalzi, - mattina e pomeriggio .

 E` oltre proibito visitarsi, quelle di una Casa con quelle del-

l'altra, e non si sono mai visitate qui a Venezia tra di loro,

perch‚ appartengono ai due nostri Istituti .


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 Fu poi il Padre della Piccola Casa della Divina Provvidenza di

Torino, più volte, in questi anni, - e ne partì sempre contento.

 Mi sono fermato a Tortona un giorno, ed ho sentito che quasi

tutte le Suore erano malate; ieri poi ne scrisse qui ancora il Can.

Perduca insistendo che venga provvisto per un prosciugamento del-

la Cucina e perchè siano sollevate da pratiche di pietà troppo

prolungate pel lavoro che già hanno e ingombranti .

 Mi dica in Domino che cosa c'è che si potrebbe diminuire .

 Mi accennarono all' ora di meditazione che pare troppo, fatta

la mattina per intero .

 Non so poi cos' altro ci sia. Mi farò dare l' orario; ma gra-

direi che Lei ci pregasse un po' su, e poi combinare in Domino. -

 Già altra volta Maria Vittoria voleva togliere a quelle di S.

Sebastiano non so se due Rosari, ma dissi di aspettare, onde non

portare novità tra Casa e Casa. Ora vediamo .

 Son due volte che vengo qui, ma non ho potuto ancora andare a

Lido .

 So che ci dovrà andare il Patriarca e altre visite, e che D.

Sterpi raccomandò a Suor Severina di non muoversi, perchè di al-

tre, che sappiano un po' ricevere, non ce n'è, - ed essendo

un giorno, sul finire dell'anno, venuta a Venezia, non so per qua-

le cosa, ecco che, proprio allora capitarono all' Orfanotrofio di

lido alcune visite, e quelle poverette, ch' eran là , rimasero Dio

sa come , e i visitatori pare che anch' essi siano  rimasti Dio sa

come.

 E guai se s' incomincia a dire che vi sta gente che non  ha trat-

to nè educazione !

 Basta, che la Madonna ci aiuti !

 Ecco che molte cose ho dette, ma ritorno su la più importante:

di voler far pregare per Don Sterpi .

 Ossequi al P. Bouvier e a Suo Fratello, e N. Signore ci benedica

tutti. Dev,mo in G. Cr, e Maria SS.


     Sac. ORIONE  d. D. Provv.

 Dica al P. Bouvier che gli raccomandi D. Sterpi


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