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( Minuta diario visita di Don

Orione a Don Guanella )

     + di D. Guanella


     1915



Como: celebrato da D. Guanella, altare S. Cuore, per D. Guanella.

Respice de coelo et vide et visita vineam istam et perfice eam

quam plantasti  dextera tua .


Celebro alle Bettole di Castellaro, altare S. Anna .

Assisto funzione traslazione corpo di Don Gaspare e faccio voti

e promesse. - Presente Monsignor Albera, che la sera parte per Roma.


Celebro a San Bernardino.  Licenzio Maestra .

Vado a Como a visitare Don Guanella colpito da paralisi.



Da Como.

Oggi, 29 Settembre 1915, sono venuto a visitare Don Guanella Lui-

gi, colpito il 27 corr, da paralisi. - Lo vidi due volte nella sua ca-

mera. - La prima volta non gli parlai, - era assopito e non volli di-

sturbarlo; - recitai il Santo Rosario in ginocchio ai piedi del letto e

feci toccare alla sua mano destra, che baciai, il breviario e la corona .

Non fui conosciuto dai suoi preti nè dalle Suore .

D. Guanella era assistito da due suore e da due confratelli laici .

E` paralizzato al braccio e alla gamba sinistra .

Mi accompagnò D.(...), che mi disse ripetutamente di non farlo parla-

re .

Egli lo chiamò e gli diede due cucchiani di ghiaccio .

D. G. ha la vescica con ghiaccio sul corpo.  Tiene gli occhi chiusi

e la mano destra fuori e distesa sul fianco .

Poi, uscito, chiedo di parlare a D. Bacciarini, il Vicario dei Servi

della Carità e Parroco a S. Giuseppe a Porta Trionfale in Roma.

Quando egli discese in Parlatorio e mi vide, - mi accolse con grande

affetto e riconoscenza .

E volle, con gli altri preti della Casa, ricondurre nella camera del

Santo -( ciò che io speravo che avvenisse )-, perchè volle che gli par-

lassi ed egli avesse la consolazione di sapermi venuto apposta a tro-

varlo: la consolazione in verità fu la mia ed era tanto sospirata .

Io dunque lo chiami ed egli mi riconobbe subito e aperse gli occhi,

benchè con difficoltà e non bene, specialmente il sinistro .

E mi stese la mano che io gli baciai con devozione pi— volte .


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E lo confortai in Domino, dicendogli che tutti pregavano per lui

e che anche nelle mie case, e a Tortona specialmente, si pregava la

Madonna di confortarlo .

Gli dissi che non si stancasse, che io sarei ritornato a ve-

derlo .

Egli ringraziò chiaramente e si mostrò molto contento della vi-

sita .

Io lo pregai di darmi la sua benedizione a me e ai suoi Sacerdoti

e figli e ai miei Sacerdoti - a tutti e suoi e miei vicini e lontani -

ed egli alzò la mano e diede col segno di croce e con le parole la

benedizione .

Io e gli altri ci siamo messi in ginocchio .

Poi D. Bacciarini, Don Silvio e altri suoi Sacerdoti vollero che

io lo benedicessi ed io, a voce sommessa, quasi stentando per vergogna

per la mia indegnità, l'ho benedetto, benedicendolo a me, a lui e a

tutti i suoi Sacerdoti e Suore e tutti e Coadiutori e ricoverati e ai

miei .

Ed egli cap e si segnò .

Poi mi stese aperta la mano destra, intendendo salutarmi e mi

disse: - Arrivederci in Cielo! -

Ma io ero commosso e gli stesi, non la mano, ma il cuore e tutta

l' anima ho messo in quella mano di Santo .

Sì, caro Don Guanella, serva della santa carità, fratello dolcissi-

mo, fratello mio, arrivederci in Cielo !

Muore un Santo !

Sono profondissimamente commosso e nel dolore

profondo e tranquillo, con l' anima in una luce che non Š terrena!

Muore un Santo !

Don Guanella è sereno, adagiato sul letto e inclinato sul fianco

sinistro. E` là in una grande pace .

E` un Santo! E` un Santo! Muore come visse, in una grande semplici-

tà .  Poi vollero darmi il caffè  e, prima di partire, vollero i suoi

che scrivessi su d'un registretto nuovo il nome .

Ho scritto anche una parola per Don Guanella e per i Suoi Sacerdoti

e Suore .


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