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( Minuta )
Carissimo D. Chiavarino ,
La venuta di cotesti miei compagni di Seminario che vengono all' Oratorio per celebrarvi
la prima loro Messa viene opportuna, per rinnovarLe la
espressione della mia riconoscenza ed augurarLe da Gesù Bambino ogni
bene .
Prego il Signore, affinchè degnamente La rimuneri, giacchè non
posso al momento ricambiarLe i sommi benefizi che mi ebbi da Lei
nè altrimenti esternarle la mia gratitudine .
Non so se la condotta del giovane sia tale che corrisponda a quella che altre volte Le scrissi nè se i
suoi superiori siano di lui soddisfatti: spero di sì;/ ad ogni modo voglia
ammonirlo e condurre al dovere .
Preghi per me e gradisca le più cordiali felicitazioni
suo Obblmo
Chierico ORIONE LUIGI
di G. A. P.
Di Tortona, il 2
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Sul retro della lettera a D. Chiavarino ci sono due brevi mi-
nute - con strappi sulla carta. - La prima diretta a:
Caro Augusto,
come vai negli studi e condotta (?).
invece di scrivere a certa gente, io ti direi di scrivere
a... [strappato]... Oh! quanto fui contento l'anno scorso
della lettera che gli inviasti e quest'anno sarai da
meno?
Perchè scrivete s raro? Perchè non vi firmate?
V065P339c
La seconda minuta si desume indirizzata ad Ottaggi. Dalle
sue espressioni sono esclusi direttamente Anselmi e Bassi
e indirettamente Pontu [il compaesano "proibito"]:
...[strappato]... e scrivimi proprio tutto, come te la passi
e tutti i sentimenti del tuo cuore e poi sigillala e manda-
mela da quel prete più alto: - quando anche mi hai scritto
c'era nella tua lettera questa espressione: Temo molto
di quelle parole che mi hai detto con Augusto l'[ultima]
sera. [strappato]. Dimmi [perchè] temi? [Pensi che Bassi
o l'Arciprete [le abbia sapute?
Sai se Bassi sapeva o pensava che io vi aveva proibito di andar-
gli assieme [a Ponta]?
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