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 ( Minuta )   ( A quei dell' Oratorio del suo paese -

      chiedere ad Anselmi ) -



  Mio sempre caro e amato fratello ,


 Non risposi alla tua prima cartolina, perchè ho sempre sperato

di venire a Torino.  Le tue ultime cartoline ti fanno onore: esse ri-

velano l' anima sempre bella e sempre affezionata all' Oratorio ed

a chi ti ha fatto del bene .


 Approvo la tua ferma lodevole volontà di non passare in vacanza

che pochi giorni: bravo! Non dare al mondo la soddisfazione di anno-

verarti fra i suoi; le vacanze sono la rovina, sono l' abisso delle

vocazioni ecllesiastiche .

 Il Signore ricompensi a cento doppi il sacrificio che farai e co-

roni col trionfo le lotte e le lagrime che spargerai per riuscire nel

tuo disegno.



 Anche Augusto nel secondo  anno che era all' Oratorio non voleva venire in vacanza

e scrisse una lettera ai suoi .

 si disse da certuni che io lo aveva intestato a cos fare, ma Dio

lo sa che io nulla sapeva. Allora il nostro Augusto pensava meglio

che oggi .

 Così, vedi, quando, giunto, in paese, tu dirai di voler far ritor-

no al collegio non ti meravigli se vedrai alcuno alzare la voce con-

tro di me .

 Quarda che le maggiori difficoltà che incontrano le opere del Si-

gnore s' incontrano in alcuni preti, i quali giudicando colle massi-

me del mondo di cui sono imbevuti non pensano quanto grande grazia

sia la vocazione religiosa e il guadagnare un anno di studio .

 Aspettati dunque molti disgusti e da persone le quali ti amano; ri-

cordalo sempre - ti amano secondo i capricci del mondo e non già se-

condo il Cuore Cristo .



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