V066T024 V066P023
( Minuta )
Messina, il 28 / VII - 912 .
Caro Benedetto ,
Ho ricevuto ieri sera lettera da Tortona, la quale, benché non
scritta e neanche firmata da te, pure, trattando essa di cose tue, e
dei nostri interessi, e avendo a firma il nome tuo, debbo supporre
essere stata realmente fatta per tuo incarico, onde non indugio a ri-
sponderti. - Caro fratello, non desidero di meglio, nè mai, dalla
morte di nostra Madre, ho più vivamente desiderato, che si facesse
quella benedetta divisione. Se ad essa non si addivenne sin qui, è per-
ché tu ed Alberto, il giorno dopo la morte della Mamma, avete stabi-
lito di vendere prima la Casa, ed io acconsentii, per farvi piacere.
Dopo i primi mesi, vedendo che non riuscivate a realizzare la somma
che si sperava, affinché la divisione potesse con la maggior solle-
citudine effettuarsi, vi ho detto,e ricorderai l' ho sempre detto,
che, sino alla morte di Alberto, che io vi dava ampia facoltà di alienar-
la, per qualunque prezzo aveste creduto venderla. - Ciò non ostan-
te, voi altri che ne avevate preso l' incarico, e tu specialmente,
non avete creduto di venderla .
Se dunque la Casa indivisa no fu per anco venduta, e la nostra di-
disione quindi non si è fatta, tu bene sai che io non ci ho colpa .
Quando la povera nostra Madre morì in tutta coscienza vi ho messo
sul tavolo sino all' ultimo straccio della biancheria e degli utensili
della nostra casa ho avuto ciò che avete creduto di lasciarmi nè mi
sono lamentato. Non essendosi effettuata la divisione del danaro e del-
la Casa, vi ho anche consegnato quel mio chirografo, che aveva fatto
alla Mamma, perché, in caso di mia morte, ve ne foste valsi verso il
mio erede, se la nostra divisione non fosse avvenuta prima del mio de-
cesso. Che poteva fare di più? - Alberto serbò quel Chirografo col
tuo e col mio consenso .
Ora riguardo ad esso si vanno facendo molte pubblicità ed esse co-
minciarono proprio la mattina dopo i funerali di Alberto, quando tu sei
corso a Voghera a rovistare nelle carte senza nulla dirmi, mancando per
lo meno di delicatezza, poiché in quelle carte c' erano interessi co-
muni a noi e ai nipoti e, ritornato, neanche mi hai detto di avere pre-
so quel chirografo: lo seppi da altri .
Non così ho fatto io in altre circostanze, che a suo tempo, se sa-
rà del caso, ricorderò, benché con dispiacere .
V066P024
Ciò che anche mi ha profondamente addolorato non solo è il modo
da te tenuto in quei giorni, ma l' avere dovuto convincermi che tut-
ta questa guerra cominciò dal giorno che si seppe che io ave-
va, in quei tristi momenti, pensato ai funerali del povero Alberto; e
per un momento ci fu chi pensò che io fossi consenziente.
Dopo dunque che quel chirografo è nelle tue mani, e subito dopo,
ci fu chi volle trovare del male anche in quell' atto mio, di averve-
lo consegnato, atto che anzi avrebbe dovuto mostrare la mia one-
stà. Né varrebbe dire che di quella somma a chirografo dopo la mor-
te della Mamma non corse interessi, poiché non effettuata la divi-
sione, gli interessi che si riferiscono alla eredità indivisa, cor-
rono in comune; tanto che della Casa ti eri incaricato tu di ritira-
re gli affitti, mentre io ho sempre continuato a pagarne le tasse .
Che se, a mia insaputa, hai poscia voluto levarti il disturbo di
trattare coi fittabili, e ne hai ceduto l' incarico ad Alberto, allora
ritiri lui gli affitti, che c' entro io? Quando venni da te a conosce-
re ciò, non dissi nulla, poiché, per me, l' uno o l' altro, era poi
lo stesso. Vuol dire che, venendosi alla divisione, ciascuno avreb-
be messo fuori ciò che poteva avere ritirato, ciò che aveva speso,
o non avere dato: così era stabilito .
Ora che sventuratamente il povero Alberto è morto, prima che la
divisione siasi fatta, e lasciando quattro minorenni, devi persuader-
ti che detta divisione deve farsi per legge. Né io, con tutto l' af-
fetto grande che ti porto, mi potrò prestare ad altra accomandatizia
essendovi di mezzo dei pupilli. - Di quanto la legge mi darà, farò
ciò che la coscienza serenamente e cristianamente mi detterà; e
quanto crederò mio dovere di fare, ma non è il caso di fare lamen-
tele anticipate, caro Benedetto .
Dico così perchè contemporaneamente alla tua gradita lettera, e
colla stessa posta, colla stessa data e timbro postale di Tortona ,
con busta uguale e uguale calligrafia d' indirizzo, mi giunse pure
una lettera villana, senza firma, si capisce. Bada che sono ben lon-
tano, caro mio Benedetto, dal pensare che tu sia a conoscenza di si-
mili bassezze, le quali non solo non giovano, ma, se ottengono un ef-
fetto, è proprio il contrario che vogliono ottenere .
Tu certo non le avresti permesse mai: altra educazione ci ha data
nostra Madre. in essa lettera, vedi, caso, si parla dei nostri inte-
ressi, si parla del chirografo ecc. - con insulti e oltraggi volga-
rissimi degni della persona che ha voglia di andare a finire in gale-
ra .
V066T025
Vedrò ciò che dovrò fare a tutela del mio buon nome; ma, intan-
to sarà bene che si parli meno e che si faccia la divisione pel be-
ne tuo, dei nipoti e mio .
Ti ringrazio della tua lettera, e sta tranquillo che, malgrado i
dispiaceri avuti da tua moglie, sono sempre il tuo aff,mo
LUIGI
Che si inganna assai persona che credesse intimidirmi o esercitare
pressione al riguardo: non sono uomo da subire siffatte pretese o da
lasciarmi impressionare da volgarità .