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Messina, il 9 / 1 - 912 .
Caro Don L u c a,
Ho ricevuto le vostre lettere e le lettere di fra Vincenzo e di
Carlo, che mi riescirono graditissime .
Mi è dispiaciuto sin qui di non avervi potuto scrivere, ma
prego per voi ad ogni ora, si può dire. - Vi mando per ora lire
cinquanta, che impiegherete pei bisogni più urgenti. Io doveva ve-
nire, ma Iddio permise che non potessi ancora partire .
Non desidero che si parli di mobiglia da acquistare, ma che si vi-
va umilissimamente e in grande povertà ad esempio di Nostro Signore
Gesù Crocifisso e dei Santi .
Si pensi e provveda solo lo strettissimo necessario, per cui la
Divina Provvidenza di N. Signore non mancherà, come vedrete. Sono
edificato del vostro spirito di carità .
Dica a Carlo che gli ho spedito il vestito e le scarpe, ma il ma-
re in questi giorni era cos agitato che anche il telegrafo fu rot-
to, e un telegramma, partito da Tortona il giorno 7, mi giunse ieri
sera da Napoli, dove fu fermato perchè non poteva continuare. -
Anche i bastimenti dovettero riparare nel porto, e non poteva con-
tinuare il viaggio. - Quanto alla vacca, se ne parlerà quando ver-
rò. - Desidero che Fra Vincenzo non cominci coi soliti progetti:
andiamo adagio et in humilitate. Da Noto manderanno tutto: abito,
maglie e camicie .
Per ora tutti i lavori che si può, e vogliate tenermi di fre-
quente informato. - Pregate perchè a giorni vi possa mandare quan-
to piacerà alla Divina Provvidenza. Caro Don Luca vi saluto caris-
simamente nel Signore e saluto e benedico fra Vincenzo e Carlo.
Vostro aff,mo in Gesù Cristo
Sac. LUIGI ORIONE d. D. P.