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[Minuta]                                                                                

21 / X - '36.                  

Caro Federico,   [Gambaro]   

È da molto che non ti scrivo, veramente e ne sento fin rimorso, se non Ora penso che sarai tornato dai monti e starai per riprendere lo studio, spero che rifatto in salute e in pieno di buona volontà. Per studiare ci vuole la salute, ma anche la più florida salute non basta, se mai facesse difetto la buona volontà. Vedi che anche Gesù Cristo, quand'è nato, ha fa la prima parola, il primo saluto agli uomini ha voluto che fosse una parole e un saluto di pace: "pax hominibus", però ha richiesto che avessero posto per condizione che avessero la buona volontà : pax hominibus bonae voluntatis. - è necessario, che caro Fede, avere buona  volontà di far bene e rendere ferma nel bene la volontà .    

Tu qu Questo ti raccomando, caro mio Fede, e che tu umilmente riconosca il tuo passato non sempre buono, né cristianamente né moralmente, e che ti metta con buona volontà ad essere quale devi, e come figlio e come credente; é di assoluta necessità e urgenza che tu imprima alla tua condotta un cammino retto, pi secondo i principi di una giovane vita onesta e onorata non .    

Vedi, caro Federico, in una specie di visione intellettuale ti ho veduto correte all'abisso accecato dal tuo amor proprio, dalla tua superbia; di solito i vizi, che stanno nascosti nelle anime e le guastano, come il tarlo e la tignuola corrode il legno, sono quelli che nascono dall'amor proprio. Bisogna che tu entri in te stesso, sii forte, e riconosca le i tuoi falli senza avvilirti e che ti metta a combattere le tue male abitudini e a far macchina indietro, se vuoi salvarti.    

Devi pregare, non devi più essere più un nottambulo, devi romperla con certe amicizie e compagnie, devi ritornare cristiano e combattere virilmente le tue male tendenze.    

Poi bisogna levarti dall'ozio, assolutamente. Piuttosto va a fare il facchino al Porto, ma levati togliti dall'ozio, che è il padre del vizio.   

Vedi che in te, caro Federico, ora non é neanche l'amore che ti seduce, ma l'attrattiva dei sensi.    

Il tuo cuore va diventando muto ai sentimenti migliori della vita, tu sei arrivato al punto che il bene ti fa tedio,  che le persone più sacre ti lasciano indifferente;













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gli stessi i dolci vincoli della famiglia non li senti quasi più, e la stessa memoria dei tuoi cari Morti la allontani dal tuo pensiero per correr dietro a fantasmi tutti sensuali.    

Caro Federico, che sarà di te?    

In te si direbbe che non esiste più sentimento di onestà e di religione.    

Ricordati quello che già altra volta ti ho scritto: bada che Iddio maledice i figli che affliggono e fanno piangere i loro genitori,  e tu più di una volta hai afflitto profondamente e fatto piangere tuo Padre.    

Ritirati a fare alcuni giorni di Esercizii Sp.li, e fatti un piccolo regolamento semplicissimo, facilissimo di vita onesta morale e cristiana,  regolamento al quale dovrai assolutamente rimaner fedele.    

La preghiera  fissa mattina e sera, breve; - una breve lettura del Vangelo:  confessarti e comunicarti ogni mese:  praticare qualche mortificazione, che ti mantenga umile e casto e ti preservi dallo spirito mondano.  

Queste poche cose basteranno per mantenerti ed innalzarti al di sopra della vita dei sensi, unirti a Dio, fortificarti e restituirti all'onestà della vita cristiana e con dare la pace alla tua coscienza.    

Ma non vedi dove vai a finire?    

Perché non mi scrivi e non mi apri il tuo cuore?    

Il tuo stato non mi impedisce di amarti e di pregare per te, ma tu sai che Iddio, il quale ho potuto crearti senza di te, non ti può potrà salvare, se tu non vuoi salvarti.    

Tu hai ricevuto molto da Dio, non essergli ingrato così!    

Ti rinnovo l'espressione di tutto il mio affetto interessamento al tuo bene e al tuo migliore tuo avvenire.    

Io ti abbraccio, caro Federico, nel Signore,- e ti conforto e molto spero.    

Non ti offendere