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[Minuta]                                         

                                                                                        [Tortona], 6 Marzo 1940 XVIII          

Al mio insigne Benefattore              

e Amico Sigr. Comm.r   Pozzi,      

La grazia di Dio del Signore a quella sua divina pace, che supera ogni senso, siano sempre con noi!    

Che avrà mai detto il mio caro e venerato Sigr. Comm.r Pozzi, che Don Orione da un mese non s'è fatto più vivo?    

Tante Quante e tante quante volte ho desiderato scriverLe, ma Zambarbieri mi diceva che Le avrei fatto più piacere a star quieto, e mi ci sono rassegnato fino ad oggi.     

Ma oggi sono, alla vigilia di dover lasciare Tortona e domani s per S. Remo, dove sarò domani e come potrei non dirLe,  caro Commendatore, qualche mia notizia?    

Non vorrei che pensasse che io abbia proprio bisogno del clima di S. Remo, oh no!    Vado a S. Remo unicamente per far piacere a tutta questa brava gente, non perché ne senta il bisogno.    

E spero di fermarmici il meno possibile, e di farLe presto una bella improvvisata a Milano, per riprendere, col rinnovato vigore, il mio umile lavoro. Ed ho servizio pei nostri cari poveri. Se anche dovessi morire, non voglio morire d'in letto, ma d'in piedi e tra i nostri poveri, e non a San Remo tra le palme, ma tra i nostri (poveri...)                                     


(incompleta)