V066T115 V066P122
[Minuta]
Tortona, il 18 Aprile 1928
dell'Era Fascista Anno VI°
Gentilissima Signora,
Gemma De Bernardi
Genova
La
pace e benedizione dell'Altissimo siano con la Signoria Vostra e Suoi
Cari! Ricevo il Suo gradito espresso
che porta la data di jeri,
17, e che accenna ad altra lettera che Ella mi avrebbe spedito il 16
corr. Per Sua norma non ho ricevuto mai
altra Sua lettera fuori dei quella di oggi, né altro scritto. Né
risulta sia giunta a Tortona e andata ad altre mani: io poi ero
sono qui da
alcuni giorni
e tutta la corrispondenza viene a me.
Premetto che sono e sarò sempre gratissimo a quanti mi aiuteranno a mantenere i poveri raccolti al Piccolo Cottolengo Genovese.
E
all'ottima Sua Sorella, Sig.ra Ida Rossi, ho detto sin
da circa un mese fa
che sarei restato particolarmente grato al Signor Viglienzone di
quanto nella Sua generosità avrebbe fatto per favorire
il Piccolo Cottolengo.
Ma
alla stessa ho pure detto
dovuto dire che avevo bisogno di conoscere per
iscritto
che cosa è che il Signor Viglienzone era pronto a dare, e se mi
metteva degli
obblighi, e quali.
Siccome
E poiché mi avevano accennato che il compianto Defunto, che si vuol
ricordare, e
il Signor Viglienzoni sono validi sostenitori del nostro Duce era un
e il Signor Viglienzone sono benemeriti del Governo Nazionale, così
ho subito detto che ciò
mi faceva
avrebbe
fatto piacere e
che ero assai ben disposto a far mettere
se, nel Camerone, il
Fascio
avessero messo il Littorio col nome del Benefattore insigne,
e il Littorio e nome del benefattoreanche nella testiera dei letti,
se ciò avesse fatto piacere al Sigr. Viglienza.
Però
ho anche detto e dico che non mi è possibile accettare né somme di
danaro
né letti, se prima non so precisamente
quali condizioni vengano
date
mettono e che impegni mi verrei ad assumere,
ma.
Questo è agire da galantuomo, per bacco! - e non è offendere nessuno.
Desidero
dunque che il Signor Viglienzone mi usi questo favore di dichiararmi
tutto il suo pensiero
desiderio ben chiaro e definito, e per iscritto, perché le parole
volano; ed
io poi domani potrei chiudere gli occhi, o trovarmi a visitare i miei
Istituti in America, e gli impegni si devono mantenere, ci sia io o
non ci sia.
Io sono rettilineo: se mi si volessero dare anche dei milioni, li rifiuterei, se non ho piena coscienza del perché, del fine, e se potrò addossarmi e mantenere gli obblighi inerenti.
Creda,
distinta Signora, e voglia
La prego di volere pure far leggere questa mia al benefico Signor
Viglienzone: io ho tutta la migliore buona volontà di intendermi per
fare del bene, ma, per quanto posso, il
bene voglio farlo bene.
V066P123.
Anche
a me
Spiace anche a me questo ritardo, ma la Signoria Vostra vorrà ben
lealmente riconoscere, che il ritardo non
è dipeso da me,
poiché è da un mese circa che ho chiesto di
avere
che mi dessero conoscenza per
iscritto
degli obblighi che venivo ad assumermi.
Pensi
che, sino alla Sua lettera di stamattina
oggi, io neanche sapevo ben chiaro se era danaro che davano o
puramente delle lettiere: a principio mi si parlò di una somma di
lire
8000;
mi si disse poi che avrei
addossarmi per 16 letti di mantenere un camerone intero di malati in
perpetuo. Io farò tutto quello che potrò, ma amo le cose chiare
erano letti.
Non
è dunque far torto ad alcuno pregare di voler mettere per iscritto
le
cose chiare
ciò che si desidera: sento anzi che andrò meritando sempre più la
Loro stima e fiducia quanto più vedranno che
non sono affatto corrivo a prendere
mettere le mani su danaro
o roba,
ma che intendo camminare diritto, e prendermi solo quegli impegni che
so di poter poi mantenere.
Voglia porgere, Gentilissima Signora, ogni mio ossequio all'ottimo Signor Viglienzone: Gli esprima pure tutto il mio animo: Gli dica che del bene che farà ai miei cari poveri, ne sarò sempre memore e profondamente grato.
Ogni
mio rispetto anche alla benemerita Signora Rossi, Sorella a V.
Signoria. Che Iddio ascolti la preghiera mia e de’ miei
poverelli e dia a Vostra Signoria ogni conforto
consolazione e le più elette grazie
benedizioni.
Di V. Signoria Gentil.ma
Dev.mo servo
Don Orione della Divina Provv.za