V066T119                                                                                             V066P127      

[Da Copia dattiloscritta] -                                    

Roma, il 17 Febbraio 1917          

A Sua Eccellenza l'On. Boselli,        

Presidente del Consiglio dei Ministri                                      

R O M A      

Il sottoscritto, Sac. Orione Luigi, espone rispettosamente a Vostra Eccellenza quanto segue:  

Egli ha aperto da più anni in Roma, a Monte Mario un Orfanotrofio Colonia - Scuola Agricola che dà ricovero, pane e istruzione a  più di 70 orfani dei terremoti calabro = siculo e degli Abruzzi affidati dall'Opera Nazionale del Patronato "Regina Elena": sono orfani di guerra, affidati dal Comitato Romano e da altre Autorità.   

Essi vengono istruiti nell'Agricoltura razionale, e avviati a guadagnare un pane onorato, mentre diversamente parte di essi finirebbe in Case di correzione, essendo parecchi il rifiuto di altri Istituti con un passato abbastanza compromesso.    

Direttore dell'Orfanotrofio Colonia - Agricola di Monte Mario è il Sacerdote Mario Ghiglione di Binerio, nato a Villalvernia distretto di Voghera, nel 1885, e appartenente alla 3.a categoria. Egli vi fa anche da Amministratore, da insegnante, da assistente perché quelli che lo coadiuvavano sono già sotto le bandiere dell'esercito.    

Il Ministro della Guerra rinnovò l'esonero del Ghiglione sino al 1° Marzo, compreso delle ragioni speciali sulle quali era basata la domanda, non essendo possibile affidare a donne simili orfani che vanno fino ai 18 anni, né a persone avventizie e non conosciute. Trattandosi poi di orfani del terremoto, ed essendo l'Opera Nazionale di Patronato "Regina Elena" creata dalla legge per esercitare funzioni di Stato, sembrava evidente, perciò stesso, che gli Istituti che ricoverano i detti orfani fossero da considerarsi alla stessa stregua di quelli contemplati dalla lettera A dell'Art. I° del Decreto Luogotenenziale 17 Giugno 1915 n° 887, in quanto appunto ad essi sono affidati servizi pubblici d'interesse Nazionale, essendo gli orfani del terremoto, come quelli di guerra orfani di Stato.    

Questa ragione legale valsa invero a far concedere l'esonero ad altri Direttori di simili Istituti di Orfani del terremoto, come a quello di Messina, Lombardia e di Palmi, in Calabria.    

Col 1° Marzo dunque il Ghiglione dovrebbe presentarsi alle armi. Il sottoscritto sente di dovere far presente a Vostra Eccellenza che, malgrado tutte le ricerche fatte in










       V066P128                                                                        


questi giorni a Roma e fuori, non fu possibile trovare fin qui come poter sostituire il Ghiglione nella vita di vero sacrificio che egli va svolgendo a prò di questi orfani. Il suo allontanamento avrebbe quindi per dolorosa conseguenza la chiusura della Colonia Agricola, e l'abbandono di tanti poveri fanciulli.    

Né potrebbe il sottoscritto stesso sostituire il Ghiglione, non potendo egli immobilizzarsi, perché deve vigilare e attendere a parecchi altri Istituti simili aperti in diverse parti d'Italia per la orfanità derelitta; e, specialmente in questi momenti difficili deve pensare a trovare pane e vestito per molti di quegli infelici. Tutto il personale suo disponibile è già sotto le armi.    

Chiede quindi rispettosamente a Vostra Eccellenza che si degni interporre la sua valida e alta parola presso Sua Eccellenza il Sig. Ministro della Guerra, perché non sia distrutto un Istituto che si è sempre prestato alle Autorità per il ricovero, l'educazione e l'assistenza di orfani e di giovani discoli.    

Quell'Orfanotrofio - Colonia Agricola interessa anche il bene e l'ordine pubblico; e la chiusura di tale Istituto che sorge alle porte di Roma accrescerebbe in questi critici momenti il disagio della popolazione.    

Il Ghiglione Mario in quella azienda di  [è] veramente indispensabile e insostituibile e concorre, con una vita piena di sacrifici e senza remunerazione, a dare alla Patria dei giovani moralmente sani e cittadini laboriosi ed onorati.    

Mentre il sottoscritto esprime a Vostra Eccellenza e a Sua Eccellenza il Ministro della Guerra tutta la profonda gratitudine sua e degli orfani, ha quindi piena fiducia che il lavoro e i sacrifici di tanti anni non andranno dispersi, ma che, sapientemente investendosi del caso eccezionalmente pietoso, si vorrà continuare dallo Stato a mantenere agli Orfani di Monte Mario la necessaria e indispensabile assistenza, perché crescano all'onesto vivere civile per le più alte fortune d'Italia.                                  


Di Vostra Eccellenza.