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[Gentil.ma Signorina
Elsa Dall'Olio
Palazzo Taverna a Monte Giordano
Roma]
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Roma, 12 Giugno 1939 - XVII
Gentilissima Sig.na Elsa Dall'Olio
la pace del Signore sia sempre con noi e con tutti!
Ho tanto gradito il Suo biglietto e auguri di buona salute, e La ringrazio. Sto bene, ed ho ripreso servizio.
Voglia raccomandarmi a Dio, - farò lo stesso per Lei e Suoi Cari.
Ora La vorrei pregare d'una Sua buona parola presso Suo Padre, in merito ad una richiesta di ferro inviataGli, di cui unisco copia.
Non m'è parso di rivolgermi a S. E. Lantini, ma a Lei, buona Sig.na Elsa. A Genova tengo sette Case tutte per i nostri fratelli e sorelle più bisognose di assistenza e più abbondante, - sono il così detto "Piccolo Cottolengo Genovese" in tutto un mille e cinquecento. Non ho debiti: il ferro lo paghiamo subito, - è la Divina Provvidenza che paga, non lo straccione di Don Orione.
Ora poi mi necessita il ferro per edificare, poiché ho un centinaio di poverissime malate croniche, in parte inferme anche di mente, che non so dove metterle, - mi urge fabbricare!
Dica a Sua Eccellenza, a Suo Papà, che mi faccia sta carità del ferro: Gli sarò profondamente grato, e pregherò per Lui.
Se occorressero commendatizie da S. E. il Prefetto Albini di Genova, dal Federale o da altre Autorità, subito le farò tenere: tutti vogliono bene ai miei poveri!
Parto oggi per Firenze, ma manderò a Lei il latore della presente per la risposta. Ossequi devotissimi al Generale Suo Padre e ogni benedizione a Lei. E grazie!
Don Orione
[l'originale restituito alla Signorina destinataria. In archivio è presente una minuta di parte della lettera; il resto del testo è preso dalla trascrizione dattilografata delle lettere]