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[Da Copia]                            

Al Ven.do Chierico

Sign. Luigi Mazzeo                            

(Pr. Lecce)    San Donato Lecce                                                         

Tortona, li  11 Ottobre 1922                            

Anime Anime!            

Caro fratello in Gesù Cristo,    

La grazia di Nostro Signore e la sua e misericordia sia con te, con me, con la tua famiglia e con tutti che desiderano e vogliono amare e servire a Gesù Cristo ed alla Sua Santa Chiesa, per la gloria di Dio.    

Rispondo alla tua del 20/9 - 922. Ecco quello che potrei fare per te, fraternamente et in Domino.

Riceverti, in abito non da chierico ma borghese, e provarti prima. E tu venire umilissimamente e con la semplicità di chi va a servire Dio, quale un fanciullo. E pregare, e lavorare come un facchino di Dio, per l'amore di Dio benedetto e delle anime dei nostri fratelli; e vivere umile, mortificando ed abnegando te medesimo, e con il cuore e con la vita tutta servire la verità e la Chiesa di Gesù Cristo nella umiltà, nel sacrificio pieno ed olocausto di tutto te nella carità, con il cuore e con la vita ardere nella carità, per la divina grazia.

E tutto questo sine die et tempore, senza limite di tempo e di luogo, ma in Italia, perché qui hai i tuoi vecchi ed i doveri della pietà filiale verso di Essi. Io non guardo né certo giudico il tuo passato; esso sta davanti a Dio, e tu solo lo ricorderai per piangerlo, non per avvilirti; guardo alla tua presente volontà, ed in avanti, e tu pure non ti indugiare a riguardare addietro né a te né ad altri: butta tutto te e le miserie tue nel Cuore di Gesù ed ai piedi della Sua Chiesa e confida!

Se poi la tua condotta sarà degna della vocazione che dici di sentire ed avere e di voler mantenere, tutto quello che un fratello ed un sacerdote può e deve fare per un'anima e per una vocazione, aiutandomi N. Signore, ben volentieri lo farò, e, occorrendo, andrò in ginocchio ai piedi del tuo Vescovo ad implorare per te, onde si degni, nella carità sua riabbracciarti quale figliolo suo, e riammetterti dopo la lunga prova. E, se farà bisogno, visto che di te già si è occupata la Sacra Congregazione dei Seminari, andrò pure da Sua Eminenza il Sign. Cardinale Bisleti, ad implorare umilmente per te. E se la nostra Madre la Chiesa ti accoglierà, come spero dalla SS. Vergine, quale figliuolo e ministro suo, sia









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benedetto il Signore!    

Che se, nella sua saggezza ritenesse, invece, di non accoglierti, tu nulla avrai perduto, o fratello mio, davanti a Dio, perché ciò che fa è ciò che è davanti a Dio.   

Che vale mai il resto? Mi rispondi.

Ti abbraccio in osculo Christi e ti benedico con tutti i tuoi Cari e ti sono in Corde Jesu e nella Santa Madonna come fratello ed aff.mo      




P. S.  Se desidererai di venire, dovrai prima firmare una dichiarazione che ti manderò ed andare in abito borghese a prendere la benedizione del tuo Vescovo, a lui umilierai miei ossequi.