V066T264                                                                                             V066P292              

Copia frati      

[autografo di D. Orione]                                      

                                                                                                            Novara, 4 Luglio 1936              

Rev.mo e Ven.do Don Orione,      

Mi torna gradito il compito di poter appagare il desiderio espressimi nella Sua in data 12 Giugno 1936.    

Il Definitorio della Prov, di San Diego ritenne che il danaro di cui etc, non appartenesse esclusivamente alla defunta Signora Deparoli per le seguenti ragioni:    

I° Perché è stato depositato ed emerse poi nel corso del processo, che la metà del capitale era di proprietà di P. Antonio.  2°.  Il M. Rev.do P. Susa, Provinciale di Allora e mio predecessore, attesta (ed è pronto a confermare solennemente se occorresse)  che P. Antonio ebbe a dichiarargli verbalmente la stessa cosa, e cioè che almeno la metà del capitale era di sua esclusiva spettanza e che su quella nessuno poteva contestare. “Era mia, diceva, propria mia”.    

Queste ragioni per cui il Definitorio non accolse la proposta del Rev.mo Don Sterpi, intesa a liquidare le sei annate di pensione (in lire 20.000) riservata e promessa a P. Antonio  (come risulta da una lettera del medesimo Padre in data 9. 6. 1929); come pure non accettò la proposta condizionale fatta dal Provinciale a Don Sterpi in lire 30.000.     Per le suddette ragioni – (così io scrivevo a D. Sterpi il 14 Dic.1935) il Definitorio ritenne di poter fare esplicite riserve in base al Can, 639; e quindi faceva le sue proposte contenute nell'altra mia lettera del 21 Genn.1926.    

Poi c'è la chiusa, che non dice più che complimenti                                         


firmato fr.  Benedetto Alotta                                                

Min. Prov.