V066T308 V066P343
Minuta pressa a poco
1 febbr. 1926
+ Anime e Anime!
Tortona, il 1° Febbr. 1926.
Nobile Signore,
La grazia e la pace di Gesù Cristo siano con la Signoria Vostra e con tutti i Suoi Cari!
Ho
ricevuto parecchie lettere dalla Signora Vostra che mi sollecitano
anche
dirò in forma viva
ad anticiparLe un acconto del mio debito. So di avere il debito, ma
non per ora
ritengo di avere tempo al pagamento.
Lo
avrei fatto
Se sapessi di avere un
obbligo di giustizia di farlo perché
in realtà
subito a costo di qualunque sacrificio lo farei.
In
verità, e Dio
mi è testimonio,
oggi, per vicende non sempre piacevoli che
lungo sarebbe dire
e imprevedute, non posso, e dovrei
fare un debito.
Mi
sono rivolto al
(Ho) interpellato il Don Sterpi, ed
egli
e mi confermò che c'è tempo al pagamento, e che anzi si è fin
pagato quelle L.
6000
che Ella sa.
Per
non mancare di riguardo verso la Signoria Vostra, come
né verso il Signor Conte Donà delle Rose ho mandato a Lei il Don
Sterpi perché
che
perché Le dicesse che ben volentieri preverrei
il tempo pattuito
pel
pagamento ma mi capitarono tali contrattempi che
stabilito
ma proprio non mi è dato soddisfare il Suo desiderio.
E,
lo creda, è con
rincrescimento
che non lo posso fare. Il
Don sterpi stesso ignora parecchie cause della presente mia
impossibilità.
Per
altro non abbiano timore ché, a suo tempo, farò onore ai miei
impegni a costo di qualunque
onerosi sacrifici; la Divina Provvidenza ha
le sue ore e
sa bene i miei bisogni più che non li so io, ed ha le sue ore.
La
prego, quindi, di
Voglia dunque scusarmi insieme col Signor Conte Donà, e vogliano da
oggi diventarmi ancora più buoni Amici e Benefattori, ché molte
benedizioni discenderanno sui
suoi passi
sulle Loro Case.
Con la più alta considerazione La ossequio, e Le sono umile servitore in Gesù Cristo e nella Santa Madonna della Divina Provvidenza
Sac. Luigi Orione