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Carissimo Zio,  [D. Candido Garbarino]    

Sono stata incaricata da Provvida di scriverti per il seguente motivo: Ti ricorderai di suo nipote, quello che venne costì, nell'anno santo, esso è già in America da dove scrive. Dice che colà si trova una donna ammalata, che, fatta consultare da tanti medici, costoro non ci trovano il male, e intanto essa deperisce sempre ed è prossima alla fine: essa è madre di tre o quattro creature; lui ha pensato di scrivere un po' a te, onde fosse pregato per la sua guarigione: i suoi parenti sarebbero disposti a qualunque sacrificio per poterla vedere tornare in salute. Attendo perciò una tua risposta, e, giacché il tuo superiore è presso di te, potresti un po' parlargliene.    

Ricevo con gran piacere in questa mattina la tua lettera, e sono oltremodo contenta delle notizie che mi dai: la tua l'hanno letta Mariuccia e in casa mia, a tutti ha fatto piacere, a Zita ho dato l'immagine di suo padre, anche a Vittorio ho dato la sua.    

Spedisco oggi stesso alla Moffa lire 95 ricavo dei libri; ne ho ancora però, che, se non li venderò, li terrò per quando tu vieni.    

I calendari, di cui tu parli, io non ne ho sentito parlare: io credo che sarà arrivato solo a me, è bellissimo, e dà spiegazioni sulle opere di Don Orione.    

Per adesso nessuna novità, noi tutti bene, il mio nipote Tancredi ha sempre il suo male di nove lune, che fa andare fuori dei gangheri mia madre e Natalina.    

Tutti insieme ti ricordiamo sempre                                           


Evelina   9. 4. 26.   


[Don Orione, di suo pugno, aggiunge quanto segue:]        


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Caro Don Candido,                          

Raccomando alla Madonna della Divina Provvidenza la povera madre che va deperendo, e la farò raccomandare.    

Anche Voi raccomandatela nella Santa Messa -                                       

Sac. Orione d. D. P.    


Roma, XV Aprile 1926