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[Minuta]
+ Anime! Anime!
San Remo, 11 Marzo 1940 - XVIII
Nobile Signora,
ricevo
il suo gradito biglietto dell'8 c. Sono qui da tre giorni e va molto
meglio. Tuttavia
non potrò scriverle forse che brevi parole e voglia scusarmi
Prego
Anch'io ricordo al Signore Lei, nobilissima Sig.ra Contessa, e per
tutti i Suoi Cari. Per Lei prego, perché Iddio fugga
disperda da suo spirito ogni nube di tristezza e Le dia quella
serenità d'animo, di cui tanto abbisogna per confortare di Sé tutta
la Sua Casa e crescere sempre più nella luce della fede e a salde
virtù cristiane le Sue ottime bimbe.
Che
Iddio rinsaldi sempre più tutto
l'edificio religioso della Sua vita con la divina base della fede, sì
che Ella, senza però poi
cadere in esagerazioni, abbia a vivere di fede, come è detto nella
Bibbia
Sacra Scrittura, che “il giusto vive di fede”.
Gli
eccessivi tratti di bontà, di amore che Iddio ha usato verso di noi,
superano
la nostra ragione, - ma questo, o
Signora Contessa, non deve esserLeci
motivo di dubbio, ma un
nuovo argomento della loro verità, e un nuovo impegno da parte
nostra di prestarvi interissima fede.
Né,
per credere, è necessario Ella abbia la soluzione di tutti i dubbi
che Le possono nascere nella mente contro le verità particolari
della fede. Oh
Ella
Confidi grandemente poi nella bontà del Signore, nella grazia e
misericordia di Gesù Cristo, elevi, ogni tanto, il Suo spirito a
Dio, Signora Contessa, e dica a Lui: - O Signore, voglio posare sul
Tuo paterno seno, e tra le braccia della Chiesa, Madre della mia fede
e della mia anima!
Che
la Fede ingrandisca
Sia ad ingrandire i nostri cuori la fede, perché
che è sostanza delle cose che abbiamo a sperare.
O, non è Dante che, sublimamente traducendo un passo della lettera di San Paolo agli Ebrei, canta: “Fede è sustanzia di cose sperate
ed
et argomento delle non parventi,
e questa pare a me sua quidditate”.
Sì,
la fede è virtù basilare e
quasi,
è sostanziale fondamento, sul quale si basa la speranza della
beatitudine eterna: ed è argomento, dimostrazione e lume onde
l'intelletto è condotto a credere quelle verità che colle naturali
sue forze non può
potrebbe comprendere.
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E
che la nostra speranza in Dio non abbia confine: tutto possiamo,
tutto dobbiamo sperare da Dio, in umiltà e amore grande. Dio è il
grande
buon Padre celeste che tutto può e tutto vuol darci, purché Lo
amiamo, in semplicità e abbandono, come i bambini.
Si direbbe che il Signore ci voglia sempre bambini e sempre lieti: il Signore si ama e si serve in santa letizia; ecco perché il dolcissimo San Francesco di Sales diceva: “Santo triste, tristo santo”.
Io
Ho conosciuto Don Bosco, Don Rua, Don Guanella e qualche altro Servo
di Dio, e
conosco pure
e molto, la Madre Teresa Michel, - ma ho notato che tutti
i Santi sono sempre contenti nel Signore.
E
come non si può
potrebbe esser pieni di Santa letizia, se il Signore è vicino a noi,
se Gesù dimora con noi e in noi? .
“Scrupoli
e melanconia via da casa mia”,
diceva quel
grande Santo di
San Filippo Neri. - Via, dunque, ogni tristezza, Sig.ra Contessa,
ogni pensiero che non dia pace al cuore, - non sarebbe da Dio! -
Stiamo tranquilli, sereni, e
li
e in perfetta letizia in Domino, ciò
riposiamo sempre fidenti nelle mani del Signore.
Che predicone, Signora Contessa, che predicone! - Valga per tutte le volte che non le ho risposto.
La conforto e ossequio, - e La prego de’ miei ossequi, pieni di grato animo, a Suo Marito.
Da
povero Sacerdote, invoco e
amplissima la benedizione di Dio su la Vostra Casa su tutte e
ciascuna delle bimbe, su tutte le cose Loro.
Grazie delle preghiere fatte per la mia salute: Iddio rimeriti largamente.
Mando una parola per la
che ha tanto pregato.
Mi ricordi a Dio. Umile servitore in Cristo
Sac. Orione
della Divina Provvidenza